La partita di Mosca: Wild e il dilemma di Edward Snowden
Ispirato al caso Snowden, un thriller psicologico in una stanza d’albergo a Mosca: un informatico in fuga, due visite ambigue, il linguaggio come arma e un finale senza consolazione.
Dettagli evento
Data di inizio 18.12.2025 - 21:00
Data di fine 20.12.2025 - 21:00
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Una scena dello spettacolo
“Wild, chi ricorda Edward Snowden?”, testo di Bartlett, arriva in scena al Teatro Libero da giovedì 18 a sabato 20 dicembre nella traduzione e la regia curate da Bruno Fornasari, spettacolo prodotto dal Teatro Filodrammatici.
Un uomo solo, una stanza d’albergo a Mosca, due visite che non chiariscono, ma complicano. “Wild, chi ricorda Edward Snowden?” parte da un fatto che il pubblico conosce fin troppo bene che diventa una partita a scacchi claustrofobica, dove ogni mossa è ambigua e ogni parola può essere un’arma. Il riferimento all’ex tecnico della CIA rifugiato in Russia dopo aver svelato un sistema di sorveglianza di massa, non diventa mai cronaca travestita da teatro: è piuttosto una miccia narrativa, utile a far esplodere interrogativi più ampi e meno rassicuranti.
Il testo di Bartlett, prodotto dal Teatro Filodrammatici, con la regia e la traduzione di Bruno Fornasari.
Andrew, informatico in fuga e testimone scomodo, vive nascosto mentre riceve la visita di due figure senza nome: Donna e Uomo. Si presentano separatamente, offrono protezione, ma ogni promessa sembra portare con sé una minaccia. Chi sono davvero? E soprattutto, cosa vogliono in cambio? La drammaturgia gioca tutta sulla sottrazione. Tre interpreti - Maria Belloni, Michele Carrera ed Enrico Pittaluga - costruiscono un dialogo teso, fatto di pause, mezze frasi, piccoli slittamenti di potere.
Non c’è mai un confronto frontale: la violenza è mentale, il controllo passa attraverso il linguaggio. Gli echi kafkiani sono leggeri ma persistenti, e servono a spostare il racconto dal piano politico a quello esistenziale.
Il punto più forte arriva nel finale, quando lo spettacolo rifiuta qualsiasi chiusura consolatoria. Andrew non diventa un simbolo, né un eroe della trasparenza. Resta un uomo che deve decidere di chi fidarsi, sapendo che ogni scelta restringe il campo delle possibilità.