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Iblea Acque SpA, Guccione sarà il nuovo amministratore unico. La società ha un debito con il Comune di Ragusa

La partecipata ha versato solo la prima rata di un conto da estinguere pari a 10 milioni di euro

Redazione Ragusa

12 Ottobre 2025, 08:30

Iblea Acque SpA, Guccione sarà il nuovo Ad. La società ha un debito con il Comune di Ragusa

L'assemblea dei sindaci che ha deciso di nominare Guccione

Si avvia alla conclusione il percorso per la nomina del nuovo amministratore unico di Iblea Acque. Dopo l’esame dei 26 curricula pervenuti a seguito del bando pubblico di agosto e settimane di confronto tra i Comuni soci, ieri mattina a Palazzo dell’Aquila i sindaci hanno incontrato i tre candidati finalisti, tutti profili tecnici: gli ingegneri Giacomo Antronaco, Stefano Guccione e il dottor Maurizio Miliziano. La decisione finale sarà presa durante l’assemblea dei sindaci convocata per domani anche se Guccione è in pole position e manca solo l’ufficialità.

Nel frattempo, però, si infiamma la polemica su un’altra vicenda che riguarda direttamente il Comune di Ragusa: il mancato rispetto del piano di rientro da oltre 10 milioni di euro che Iblea Acque deve al Comune capoluogo.

A sollevare il caso è stato il consigliere Federico Bennardo (Gruppo Misto) che ha denunciato il mancato pagamento da parte della società di tre rate su quattro, previste da un accordo ratificato con la delibera consiliare 33 del 4 giugno. «È stata versata solo la prima rata, circa 43mila euro. Ora si passi dalle parole ai fatti», ha dichiarato il consigliere, evidenziando come il piano di rientro, approvato in consiglio comunale prevedesse espressamente la decadenza della rateizzazione in caso di anche una sola rata non saldata.

«Lasciamo che si insedi il nuovo amministratore e cerchiamo una soluzione», è la linea dettata invece dal sindaco Peppe Cassì il quale ricorda: «I Comuni oltre ad essere creditori verso Iblea Acque ne sono anche debitori, per i consumi idrici degli immobili comunali (scuole, palestre). Ovviamente il credito dei Comuni supera di gran lunga il debito, ma si può ipotizzare una parziale compensazione in questa fase, in attesa che la situazione economica della società migliori. Uno dei primi impegni del nuovo amministratore sarà di recuperare risorse e finanziamenti. Di certo non avrebbe senso agire giudiziariamente contro una società di cui siamo soci e quindi proprietari pro quota, sapendo che non dispone dei fondi per saldare il debito». «Il passo successivo sarebbe la richiesta di liquidazione e di fallimento? A chi gioverebbe? Quali sarebbero le conseguenze? Ci vuole senso di responsabilità e prudenza, auspicabilmente anche in chi non ha responsabilità di governo», conclude il sindaco.

Linea non condivisa dal Partito Democratico, che accusa Cassì di voler aggirare quanto stabilito dal Consiglio comunale: «Il sindaco non può oggi decidere unilateralmente di concedere ulteriori dilazioni a Iblea Acque, né sospendere quanto deliberato dall’aula. Il sindaco non è al di sopra delle istituzioni: se intende modificare i termini del piano di rientro, presenti una nuova delibera di Giunta e la sottoponga al voto del Consiglio, unico organo competente in materia», dichiarano i consiglieri Peppe Calabrese, Giuseppe Podimani e Mario Chiavola. Il gruppo dem annuncia la presentazione di un atto formale per chiedere che Cassì riferisca in aula, chiarendo se intenda rispettare gli impegni approvati a giugno. «Allo stesso tempo - aggiunge inoltre il segretario Pd Ragusa Riccardo Schininà - non possiamo non rilevare che la nostra attenzione sulla vicenda di Iblea Acque è stata massima, con presenza e responsabilità per difendere le casse comunali e gli interessi della città».

Anche Bennardo rincara la dose: «Serve un sistema di controllo continuo, non reazioni tardive. Se un cittadino non paga una bolletta, le conseguenze sono immediate. È inaccettabile che una partecipata possa accumulare milioni di debiti impunemente. Bisogna essere forti con i forti, non con i deboli».

Laura Curella