politica
Gela: Rinnova chiede al centrodestra unità, progetti e scelte libere
Il dott. Alario al tavolo della coalizione per costruire un’alleanza solida per le Amministrative

Il movimento Rinnova con il sui fondatore Gianpaolo Alario è stato chiaro alla prima riunione del centrodestra dopo la batosta del 2024: ci sarà nuovamente la scissione se la scelta del candidato a sindaco sarà imposta da Roma o Palermo e bisognerà obbedire, che piaccia o no il candidato.
«Avviare un percorso di unità e condivisione nella coalizione - dice Alario - significa dialogare tra segreterie sui grandi temi della città ma anche avere un forte raccordo con i consiglieri comunali. Significa costruire un progetto per la città. E dopo che si è fatto tutto questo, si sceglie insieme la persona adatta a rappresentare tutti. Se arriveranno le solite imposizioni dall'alto, io non ci starò, e tirerò fuori pure Rinnova». Per Alario è importante anche che si avvii un'opposizione più incisiva verso Di Stefano e la sua Giunta. «Questo sindaco - dice - sta passando per eroe ma non lo è. Anche lui è responsabile del dissesto perché è stato al governo con Greco e finora ha fatto molto poco per la città. Molte cose le ha fatte con l'aiuto determinante del governo regionale che è di centrodestra, poi sta inaugurando opere che sono state avviate da altri. La città deve sapere come stanno le cose, il centrodestra deve reagire».
Riguardo all'assenza della Lega alla riunione del centrodestra, Alario è tra quelli che crede che il partito di Salvini stia con un piede qua e l'altro là. Le voci di un possibile ingresso a breve nella Giunta Di Stefano sono sempre più insistenti e, se ciò avverrà, sarebbe la seconda anomalia nella Giunta dopo l‘Mpa. Per non parlare poi dell'imbarcazione che creerebbe nella Dc con cui la Lega ha un patto nazionale. «Se il centrodestra gelese vuole l'appoggio dei movimenti - conclude Alario - servono chiarezza, pari dignità, autonomia nella scelta e lavorare per smascherare Di Stefano di fronte alla città. Le posizioni ambigue non ci interessano».