Attualità
Giarratana, torna la festa di Sant'Ilaria
Da domani le celebrazioni in onore della martire le cui spoglie mortali sono custodite all'interno della chiesa di San Bartolomeo
Le spoglie mortali della martire custodite a Giarratana
La piccola cittadina di Giarratana festeggia ogni terza domenica di novembre Santa Ilaria martire le cui spoglie mortali sono custodite nella chiesa di San Bartolomeo apostolo, patrono della Perla degli Iblei. Quest’anno, per l’occasione, è stato allestito un programma liturgico che si prefigge di richiamare i fedeli nel segno di una martire la cui storia si perde nella notte dei tempi. In particolare, domani, giovedì 13, nella chiesa di San Bartolomeo, alle 18 ci sarà la santa messa e subito dopo l’adorazione eucaristica. Venerdì 14, invece, si terrà, sempre nella chiesa di San Bartolomeo, l’esposizione eucaristica dalle 9 alle 18.
“O Dio, che fai risplendere la tua potenza dell’umana debolezza – questa la preghiera che è stata prevista per l’occasione dal parroco, il sacerdote Franco Ottone – concedi a noi, che ricordiamo la nascita al cielo di Santa Ilaria, la misteriosa fortezza che la rese invincibile nel martirio. Per Cristo nostro Signore”. A supportare l’iniziativa dal punto di vista mediatico l’impresa Gali group trasporti & logistica di Ispica che punta molto sulla identità di queste celebrazioni che si ricollegano alla tradizione della comunità locale. La storia. Nel 1559, Carlo Settimo, per essersi distinto nella lotta contro i turchi, ottenne l'elevazione del feudo di Giarratana da baronia a marchesato.
L'importanza di Giarratana crebbe notevolmente con la signoria dei Settimo, tanto che papa Alessandro VII, nel 1600, vendette il corpo della santa ai signori di Giarratana; il corpo di Santa Ilaria fu in verità acquistato a Roma dal sacerdote Antonio Distefano. Il corpo oggi è custodito nella secolare chiesa di San Bartolomeo. Per quanto concerne l'acquisto del corpo di Santa Ilaria occorre confrontare il testo "Documenti per la storia della chiesa di S. Bartolomeo apostolo di Giarratana nel '600", Ragusa 2010, pag. 14. Da questi testi, risulta che il sacerdote Antonino Distefano, come evidenziano alcuni documenti esaminati nell'opera citata (pag. 43, 57) acquistò "suo munere" (prima del 1667) il corpo della martire da papa Alessandro VII (Fabio Ghigi).