Società
Modica, l'Unitre e il dialetto in primo piano
Interessante conferenza quella tenutasi nella sede della fondazione Grimaldi
La conferenza dell'Unitre
E' stato dedicato alla esaltazione del valore dei dialetti il settimanale appuntamento del "Giovedì dell'Unitre" di Modica con protagonista l'attore Saro Spadola, accompagnato da Carmelo Cavallo alla fisarmonica, che, da par suo, ha intrattenuto e deliziato i partecipanti all'incontro svoltosi, come da programma, nella città della Contea, presso la sala delle conferenze della Fondazione Grimaldi.
Dopo il saluto e l'apertura dei lavori da parte del presidente Enzo Cavallo, è seguito l'intervento introduttivo nel corso del quale è stata sottolineata la significativa importanza dei dialetti quali espressione della identità culturale, della storia e delle tradizioni di ogni comunità oltre che mezzo di comunicazione capace di esprimere, in modo autentico e spontaneo, emozioni e concetti particolarmente significativi e caratterizzanti. Dopo essersi soffermato sulla necessità di conservare il patrimonio culturale e linguistico dei Dialetti, da poter essere utilizzati come strumenti formativi per l'insegnamento della cultura locale soprattutto ai giovani, Spadola si è "tuffato" nei Dialetti dell'area Iblea, catanese, napoletano e romanesco. E l'ha fatto recitando, da par suo, una apprezzata serie di poesie che hanno richiamato la massima attenzione da parte dei presenti. Particolare riferimento è stato fatto agli autori modicani; fra questi Nannino Ragusa, Carmelo Assenza, Elio Galfo, Giovanni Galfo e Franca Cavallo presente all'incontro e con loro particolare riferimento anche ai rinomati autori Totò e Trilussa.. Tanto spazio è stato riservato alle Poesie in dialetto modicano, ibleo, catanese, napoletano e romanesco Fra quelle ascoltate, "Mura a siccu", "A livella", "Vita longa o Re", "A tuttulidda", "A festa ri San Pietru", "L'uccelletto in mano", "Telegrafo senza filo" sono state le poesie più applaudite.
"L'identità di ogni popolo è caratterizzata, oltre che dalle usanze e dai modi di vita, anche dalla lingua di cui esso si serve per esprimersi - ha sottolineato Saro Spadola.- Nella poesia di Ignazio Burtitta "Lingua e Dialetto" il poeta palermitano invita non a privilegiare il dialetto contro la lingua di tutto il Paese, la lingua italiana, ma a non dimenticarlo, a farlo vivere perché è attraverso esso che un popolo può dire di essere se stesso e di non aver perduto la sua storia e la sua civiltà".