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Attualità

Giarratana, concluse le celebrazioni in onore di Sant'Ilaria martire

Un appuntamento molto atteso dai fedeli della comunità locale

Redazione Ragusa

17 Novembre 2025, 08:25

Giarratana, concluse le celebrazioni in onore di Sant'Ilaria martire

La fase finale delle celebrazioni di Sant'Ilaria le cui spoglie sono custodite nell'urna sistemata per l'occasione al centro dell'altare

Si sono concluse ieri le celebrazioni in onore di Sant’Ilaria martire, protettrice della gioventù femminile di Giarratana. Il corpo di Santa Ilaria è custodito nella chiesa di San Bartolomeo apostolo e molto probabilmente appartiene al gruppo di martiri composto da Claudio, Ilaria, Giasone e Mauro celebrati dal martirologio romano il 3 dicembre. Quest’anno, il parroco, il sacerdote Franco Ottone, ha voluto ridare più vigore al culto con l’auspicio che lo stesso, così come accadeva in passato, possa rilanciare l’attenzione verso una figura che merita notevole attenzione. E’ stato il vicario parrocchiale, il sacerdote Johns Joseph Avuppadan, a tenere la celebrazione eucaristica mattutina nella chiesa di San Bartolomeo alla presenza dei ragazzi del catechismo. Per l’occasione, la teca che custodisce le spoglie mortali di Sant’Ilaria è stata spostata al centro dell’altare. Il corpo della martire Ilaria fu donato nel 1665 dall’arcivescovo di Patrasso, mons. Ottaviano Garraffa, vicegerente del cardinale Marzio Ginetti, vicario generale del papa Alessandro VII. Il relativo atto di donazione fu rogato a Roma il 25 aprile 1664 dal notaio Niccolò Fiorello.

Arrivato a Giarratana, dopo una breve sosta nella diocesi di Monreale, il corpo ricevette gli onori dovuti da parte dei giurati e del popolo e risistemato in una nuova urna di cui si conserva solo la statuetta che era posta sulla sommità. L’urna, salvata dalle macerie del sisma del 1693, fu trasportata nella chiesa di San Bartolomeo e riposta nel sacello realizzato sulla parte destra del presbiterio, visibile tutt’oggi. Un documento del 27 ottobre 1772 attesta la venerazione che i giarratanesi tributavano alla martire celebrandone la festa il 3 dicembre con i primi e i secondi vespri e con la messa solenne. Era consuetudine che le reliquie venissero traslate dal sacello sull’altare centrale la vigilia della solennità del Patrono. Si ignorano i motivi per cui, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la festa non venne più celebrata. Nel 1934, il parroco, Giovanni Marziano, la ripristinò spostandone la memoria nella terza domenica di novembre. A supportare l’iniziativa dal punto di vista mediatico l’impresa Gali group trasporti & logistica di Ispica che punta molto sul valore identitario di queste celebrazioni che si ricollegano alla tradizione della comunità locale.