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Attualità

Dispersione scolastica in provincia di Ragusa, la percentuale è pari al 17,1%

I numeri sono stati comunicati dalla fondazione San Giovanni Battista

Redazione Ragusa

19 Novembre 2025, 12:44

12:45

Dispersione scolastica in provincia di Ragusa, la percentuale è pari al 17,1%

Il presidente Renato Meli

Il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Per la Fondazione San Giovanni Battista, negli anni sempre più attenta al tema in questione, questa data rappresenta un'ulteriore occasione per riflettere e proporre soluzioni capaci di arginare la povertà educativa, sociale e relazionale che riguarda, appunto, i giovani.

"Sono tanti - afferma Renato Meli, presidente della Fondazione - i sogni da proteggere, accarezzare e realizzare in tal senso. I dati ufficiali non sono incoraggianti. La Sicilia registra ancora un tasso di abbandono scolastico superiore al 15%. Una percentuale che è quasi il doppio rispetto a molte regioni del Centro - Nord e che non può essere ignorata da chi opera nel campo educativo. Va ricordato che l'abbandono scolastico non è una scelta individuale, ma il risultato di difficoltà economiche, sociale e familiari. Dobbiamo essere consape-voli che un ragazzo che lascia la scuola troverà più difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Rischierà, dunque, di restare disoccupato e, dunque, più esposto all'esclusione sociale".

E' questa una evidenza che non può lasciare indifferenti. "La dispersione scolastica - prosegue Meli - non rappresenta un fallimento personale, ma collettivo. Riguarda tutti noi come parte della società in cui viviamo. In un territorio dinamico come il nostro dobbiamo registrare un 3,4% di abbandono nella scuola media; del 17,1% di abbandono scolastico com-plessivo. Sono, inoltre il 27,9% gli studenti di terza media che manifestano gravi lacune disciplinari".

Accanto all'abbandono esplicito dei percorsi di studio, i dati parlano anche di una dispersione implicita. Ovvero cresce la percentuale di studenti che si diplomano ma non raggiungono le competenze minime per affrontare un futuro lavorativo.
I dati Invalsi dicono che il 37% dei nostri studenti si colloca nei livelli 1 e 2, ovvero con competenze fragili o insufficienti, con forte rischio di dispersione implicita ed esplicita. Solo il 30% raggiunge il livello intermedio 3 con competenze accettabili ma non solide. Il 32,7%, infine, fa registrare una presenza significativa di competenze alte.

"Questi dati - conferma il presidente della Fondazione - mostrano un sistema educativo che sostiene bene una parte degli studenti, ma non riesce ancora a garantire equità di apprendimento per tutti. Ciò vuol dire che abbiamo la necessità di potenziare il supporto educativo e la comunità educante. È questo il senso del nostro progetto "A scuola di futuro", finanzia-to dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. A scuola di futuro sostiene i ragazzi nel percorso scolastico, rafforza le competenze di base, crea reti territoriali educative, combatte la dispersione nelle aree più a rischio e accompagna i giovani nella scoperta della loro reale vocazione. Questo progetto punta anche alla formazione dei docenti riguardo tecniche e metodologie di didattica innovativa. Abbiamo previsto anche azioni di intervento rivolte alle famiglie per creare i presupposti di una genitorialità più consapevole. Siamo sicuri che l'Italia sarà davvero equa solo quando il futuro di un ragazzo non dipenderà dal suo codice postale o dalla sua condizione sociale".