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Attualità

Nomine Sac, anche il Pld Sicilia non ci sta

Il segretario regionale Salvo Liuzzo: "La vecchia pratica della spartizione partitica è ancora pienamente operativa"

Redazione Ragusa

26 Novembre 2025, 10:25

Liuzzo (Partito Liberaldemocratico): "La manovra quater testimonia il fallimento del governo Schifani, la Sicilia merita di più"

Il segretario regionale Pld Salvo Liuzzo

“Cambiano la giacca, non le abitudini”. Le recenti nomine alla Sac, comprese alcune conferme, dimostrano purtroppo che la vecchia pratica della spartizione partitica è ancora pienamente operativa. Lo sostiene il Partito Liberaldemocratico Sicilia: “Non abbiamo nulla da eccepire sulle persone coinvolte: la loro qualità non è in discussione. Il tema è e resta totalmente politico”.

In una fase così delicata — con vicende giudiziarie ancora aperte e un clima istituzionale che richiederebbe sobrietà e prudenza — ci si sarebbe aspettati, dicono dal Pld Sicilia, l’esatto opposto: evitare ogni forma di lottizzazione, non praticarla. Le scelte compiute vanno invece nella direzione contraria, riproponendo meccanismi che avremmo voluto considerare superati.

A questo si aggiunge un fatto grave: la totale esclusione della Camera di Commercio del Sud Est, che non è un attore qualunque, ma una socia della Sac. Ignorare un partner istituzionale, ancora commissariato e quindi incapace di dare voce alle legittime esigenze delle imprese, in una fase così importante significa indebolire la credibilità del processo decisionale e, di conseguenza, la fiducia del territorio.


Il Partito Liberaldemocratico siciliano, per voce del segretario regionale Salvo Liuzzo e della direzione regionale, ritiene che un ente strategico come la Sac debba essere guidato da criteri chiari: competenza, trasparenza, autonomia e rispetto dei ruoli dei soci. Non è accettabile che decisioni di questa rilevanza diventino terreno di accordi interni fra partiti, soprattutto in un settore che incide direttamente sullo sviluppo economico e sulla reputazione dell’intero Sud Est siciliano. Ribadiamo che il rinnovamento non si misura con i nomi, ma con il metodo. E il metodo scelto, ancora una volta, conferma che “cambiano la giacca, non le abitudini”.