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Salute

Un vaccino contro la forma più aggressiva di tumore al seno: la sperimentazione sta dando ottimi risultati clinici

Il siero ha l’obiettivo sia di prevenire la malattia in donne ad alto rischio, sia a prevenire il ritorno del tumore (recidiva) in donne già trattate, con un’azione terapeutica.

Laura Distefano

12 Dicembre 2025, 11:19

A Catania 8 milioni per i super scienziati contro i tumori al seno

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Sapete cosa vuol dire aspettare l'esito di una mammografia? La paura in sala d'attesa: la mano tremante nel prendere un referto. La prevenzione è l'unica vera cura al momento per il cancro al seno. Ma una diagnosi precoce significa per una donna fare controlli preventivi ogni anno. E dopo una certa età, dopo i 45, anche ogni sei mesi. Una preghiera a ogni ecografia, a ogni visita. Oggi però, forse, la lotta alla tipologia di tumore al seno più aggressiva ha fatto un importante passo in avanti.

Un promettente vaccino contro una delle forme di tumore del seno più aggressive, il carcinoma mammario triplo negativo, è sotto test. Il vaccino ha l’obiettivo sia di prevenire la malattia in donne ad alto rischio (quelle per le quali è in genere consigliata la mastectomia preventiva e che di solito presentano specifiche mutazioni geniche), sia a prevenire il ritorno del tumore (recidiva) in donne già trattate, con un’azione terapeutica.

Il vaccino è stato sviluppato dai ricercatori della Cleveland Clinic, il siero è stato già testato sulle prime 26 donne in una sperimentazione di fase I, mostrando che è capace di indurre una risposta immunitaria nella maggior parte (74%) delle donne, oltre ad essere risultato sicuro e ben tollerato. I risultati, che aprono al successivo studio di Fase 2, saranno presentati al Simposio internazionale sul Cancro al Seno in corso a San Antonio in USA.



Il carcinoma mammario triplo negativo è così definito perché le cellule tumorali non presentano sulla membrana cellulare i recettori per estrogeni, progesterone e Her2, quindi è un tumore che non risponde ai farmaci ormonali come il tamoxifene. Il vaccino è stato pensato per indurre il sistema immunitario della paziente a riconoscere e attaccare prontamente eventuali tumori che dovessero svilupparsi. Si basa sulla proteina alfa-lattoalbumina, presente quasi sempre nelle cellule malate in questo tipo di carcinoma.