Appalti
Gela, non si vede anima viva ormai da diversi mesi al cantiere del Lungomare
L’impresa che si è aggiudicata l’appalto sembra sparita, il Comune verso la rescissione del contratto

A rischio il lifting del Lungomare. Sono preoccupati e delusi i titolari dei pubblici esercizi siti sul fronte mare. Soprattutto quelli le cui attività ricadono nel tratto che va dal vecchio pontile all’area dell’ex Lido La Conchiglia.
Ogni giorno da diversi mesi notano il deserto al cantiere di riqualificazione di quel tratto avviato dal Comune. Non si vede anima viva. Tutto fermo. Il cantiere era stato aperto lo scorso aprile dopo una trafila burocratica lunghissima, revisioni del progetto, difficoltà nelle autorizzazioni e per salvare il finanziamento. C’è stata anche una corsa contro il tempo per appaltare i lavori.
Poi l’assegnazione dell’appalto alla Contractors, un Consorzio di Milano in Ati con una ditta di Favara, le foto di rito davanti al cantiere nel febbraio di quest’anno, le dichiarazioni politiche sull’importanza di riqualificare questo secondo tratto di Lungomare per favorire la rinascita della città e renderla attrattiva sotto l’aspetto turistico.
A seguire sono entrate in azione le ruspe per la demolizione dell’ex Lido Eden (prevista insieme all’ex Lido Conca d’oro) che era diventato dimora abusiva di famiglie straniere, ricettacolo di rifiuti, topi oltre che un luogo in cui era presente amianto.
Dopo le immagini dell’area dell’ex lido liberata, è sceso sul cantiere un silenzio assordante.
Per tutta l’estate al di là delle transenne di cantiere non c’è stata anima viva. La conclusione dei lavori fissata in 18 mesi (e quindi ad ottobre 2026 cioè tra un anno) appare gravemente compromessa. Ma c’è il forte rischio che possa andare anche peggio.
Perché dal palazzo di città arrivano notizie non piacevoli: la ditta sembra sparita, non dà seguito alle diffide del Comune a riprendere le attività di cantiere. Il motivo per cui lo ha abbandonato da mesi non è noto.
In via non ufficiale la motivazione sarebbe legata al fatto che non riesce a trovare personale qualificato.
Ma, vero o no che sia, al Comune poco importa: un lavoro appaltato ha un contratto che va eseguito e rispettato. Nelle prossime ore saranno valutate le azioni da intraprendere non esclusa la rescissione del contratto in danno. Se così sarà i titolari dei pubblici esercizi del Lungomare dovranno rassegnarsi: passerà non poco tempo prima di vedere il cantiere nuovamente aperto perché si dovrà procedere ad una nuova assegnazione dell’appalto.
Di stagioni estive senza il Lungomare completamente riqualificato di sicuro non ne passerà solo una.