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Cronaca

Porto di Pozzallo, provvedimento di detenzione per "portarinfuse" battente bandiera straniera

Sono state diciotto le non conformità riscontrate dalla Guardia costiera

09 Ottobre 2025, 20:10

Porto di Pozzallo, provvedimento di detenzione per "portarinfuse" battente bandiera straniera

La nave oggetto del provvedimento

Proseguono i controlli a bordo delle navi in scalo al porto di Pozzallo da parte della Guardia Costiera.

Nell’ambito di questa attività, il Nucleo Port State Control (PSC) della Capitaneria di porto di Pozzallo, al termine di una lunga e articolata ispezione su una portarinfuse battente bandiera estera, ha disposto un provvedimento di detenzione che rimarrà efficace fino al completo ripristino delle condizioni di sicurezza dell’unità.

L’accertamento, eseguito nel quadro del Memorandum di Parigi sui controlli dello Stato di approdo (Paris MoU), ha evidenziato gravi e numerose violazioni, con carenze nella gestione della sicurezza di bordo, nelle dotazioni di salvataggio e nella preparazione dell’equipaggio. In totale sono state riscontrate 18 non conformità, di cui 8 tali da giustificare il fermo.

Per poter lasciare Pozzallo, la nave dovrà sanare tutte le irregolarità e sottoporsi a una nuova verifica.

Nel corso dell’ispezione, a seguito di un controllo incrociato tra le procedure adottate per la gestione dei rifiuti e le dichiarazioni rese dal comandante prima dell’ingresso in porto, è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa superiore a 3.000 euro, a carico sia del comandante sia della società di gestione, per aver fornito informazioni non veritiere sulla capacità di stoccaggio dei rifiuti a bordo.

L’attività ispettiva rientra nel programma di verifiche ordinarie del Nucleo PSC della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Pozzallo, mirate a garantire il rispetto della normativa nazionale e internazionale in materia di sicurezza della navigazione e il monitoraggio dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi.

L’impegno della Guardia Costiera di Pozzallo proseguirà con particolare attenzione alle navi “sub-standard”, ossia quelle unità che non rispettano le convenzioni internazionali e rappresentano un serio pericolo per la sicurezza della navigazione, per l’ambiente marino e per le condizioni di vita e di lavoro a bordo.