Delitto
Palermo sotto choc per la morte di Paolo Taormina, Cracolici: «Saremo con l'Antimafia allo Zen, non si può restare silenti»
Da più parti appelli per maggiore sicurezza, presenza delle forze dell'ordine e interventi sociali

Antonello Cracolici (a destra)
Dopo il delitto della scorsa notte di Paolo Taormina, il 21enne ucciso con un colpo di pistola alla testa per aver cercato di sedare una rissa davanti al locale della sua famiglia in piazza Spinuzza, a Palermo si è sollevata un'onda di indignazione. Politici, sindacati, residenti e cittadini in queste ore stanno discutendo e commentando la gravità di quello che è successo. Morire a pochi passi dal cuore della movida palermitana, a pochi metri dal Teatro Massimo, soltanto per aver cercato di difendere un altro ragazzo nel corso di una rissa, sembra davvero troppo. Sulla dinamica dell'omicidio commesso da Gaetano Maranzano, 28 anni, individuato in tarda mattinata, si sta ancora indagando ma su tutto, al momento, prevale il senso di sgomento per i livelli di violenza raggiunti (il riferimento corre veloce al triplice omicidio avvenuto a Monreale dove nello scorso mese di aprile, sempre durante una rissa non provocata dalle vittime, persero la vita Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli).
«A Palermo si continua a sparare e a uccidere, dobbiamo fermare questa mattanza. Troppe armi girano tra giovani e giovanissimi. Convocherò la commissione Antimafia allo Zen, il quartiere deve reagire. Non si può restare silenti. Chiameremo quanti potranno dare una mano a far cambiare questo quartiere», afferma il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici.
Gli fa eco il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno: ««Dopo i tragici fatti di Monreale abbiamo sinceramente auspicato che episodi del genere non accadessero mai più. Non si può morire così Non è giusto, non è umano! Paolo aveva 20 anni e, da ciò che leggo sui giornali, stava provando a sedare una lite tra altri ragazzi nel locale dei suoi genitori. É assurdo! Difficile trovare parole adatte per descrivere il mio stato d’animo e non posso neanche immaginare come si sentano i familiari e gli amici di Paolo... La politica da sola non basta: tutti, nessuno escluso, dobbiamo fare qualcosa per fermare questa incredibile escalation di orrore e violenza che produce così tanto dolore. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia».
«Il dolore per l’ennesimo atto di violenza, sfociato nella morte di un giovane innocente, pesa come un macigno e mi fa sentire ancora più forte la responsabilità di fare tutto ciò che è in nostro potere per garantire sicurezza alla nostra città e ai nostri concittadini. Al cordoglio e alla vicinanza alla famiglia, che esprimiamo con profondo dolore, deve ora seguire un netto cambio di passo», ribatte Domenico Bonanno, capogruppo della Democrazia cristiana al Comune di Palermo.
«Il Comune ha fatto e continua a fare - aggiunge - tutto quanto è nelle proprie competenze per incrementare la presenza della polizia municipale, ma è evidente che questo, da solo, non basta. Serve un intervento immediato e deciso da parte dello Stato. Lo avevo già richiesto nelle scorse settimane, attraverso una lettera aperta al Governo nazionale, e torno a farlo oggi con ancora maggiore forza: servono più mezzi e più uomini in divisa, più controlli e più presenza sul territorio. È necessario schierare l’esercito nelle strade e nei luoghi sensibili. A questa azione di controllo e contrasto - conclude Bonanno - deve però affiancarsi un intervento altrettanto deciso sul piano sociale, culturale ed educativo, coinvolgendo operatori del settore, scuole e famiglie. Solo così potremo costruire una comunità più sicura e più consapevole».