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Il blu di metilene come antidoto per l'intossicazione da idrocarburi: così sono stati salvati 23 migranti a Lampedusa
Erano sul barcone barcone soccorso a 16 miglia dalla costa dell’isola sul quale viaggiavano complessivamente 91 persone

Cinque migranti in grave crisi respiratoria sono stati intubati e trasferiti in terapia intensiva negli ospedali di Palermo, Agrigento, Sciacca e Trapani. Per altri 23 si è reso necessario somministrare l’antidoto, il blu di metilene, efficace nel contrastare l’intossicazione da idrocarburi che ha provocato l’insufficienza respiratoria.
Alcune fiale erano disponibili al poliambulatorio di Lampedusa, altre sono state inviate in elicottero dall’ospedale Civico di Palermo. Il coordinamento dei trasferimenti da Lampedusa è affidato alla centrale operativa del 118 di Palermo. Dopo il trasferimento dei cinque pazienti più critici, altri 16 migranti sono rimasti a Lampedusa in osservazione presso il Pte.
Sul barcone soccorso a 16 miglia dalla costa dell’isola viaggiavano complessivamente 91 persone, tra bengalesi, pakistani, egiziani, eritrei, etiopi, iraniani, sudanesi, somali e marocchini, che hanno riferito di essere partiti nella notte di venerdì da Zuara, in Libia, a bordo di una lancia di 10 metri. Mentre al poliambulatorio il personale sanitario era impegnato nell’assistenza, i carabinieri sono dovuti intervenire per fermare un isolano che aveva mandato in frantumi un computer, distrutto una scrivania e minacciato più volte i medici, pretendendo il rapido rilascio di un certificato.