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Il cordoglio dei sindacati

Chi era Supasi l'operaio stagionale del Congo perfettamente integrato nel paesino catanese

E' la 15esima vittima in provincia dall'inizio dell'anno: era sposato e aveva un figlio di 21 anni

Francesca Aglieri Rinella

20 Ottobre 2025, 18:02

18:08

Il luogo dell'incidente e la vittima

Dal Congo all’Italia con tanti sogni nel cassetto e diversi obiettivi raggiunti, tra cui l’impiego stagionale nell’azienda dove purtroppo ha trovato la morte. Romain Supasi Lang, 58 anni, è l’operaio morto questa mattina in via Monte Grappa a San Giovanni La Punta nel Catanese dopo essere stato schiacciato da grosse lastre di vetro realizzate per allestire un campo da Padel. Romain lascia la moglie e un figlio di 21 anni.

Qualcosa, stamattina, è andato storto. Durante alcune operazioni di movimentazione di due pesanti lastre di vetro, il materiale avrebbe ceduto, schiacciandolo senza lasciargli scampo. Il collega che era con lui è rimasto ferito ed è stato immediatamente soccorso.

Si tratta della quindicesima vittima sul lavoro dall’inizio dell'anno nel Catanese. L’ennesima “morte bianca” che segna il territorio e che testimonia come la sicurezza nei luoghi di lavoro continui a non essere una priorità reale.

«Chiediamo chiarezza immediata sulle dinamiche dell’incidente e sulle responsabilità – dice il segretario generale della Cgil Carmelo De Caudo – ma soprattutto chiediamo che istituzioni, imprese e organi di vigilanza abbandonino la logica delle dichiarazioni di circostanza e mettano in campo un piano straordinario di controlli e prevenzione».

Unanime il cordoglio di Ugl che ribadisce «la necessità di un impegno concreto e costante per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro». «Ancora un morto in provincia di Catania, un elenco di incidenti che non può più essere solo un numero – dice Giovanni Musumeci, segretario provinciale – un’altra vita spezzata sul lavoro, un’altra tragedia che non può passare sotto silenzio. Ogni volta che un lavoratore perde la vita mentre svolge la propria attività è una sconfitta per tutti». Per Carmelo Giuffrida, segretario regionale Ugl: «Non possiamo continuare a indignarci per poi dimenticare. Finché la sicurezza resterà subordinata alla produttività, continueremo a contare morti. Servono controlli reali, formazione vera e responsabilità precise, non comunicati di circostanza. È tempo che la sicurezza diventi una priorità assoluta, non un obbligo formale».