la relazione
Duecento pagine e 11 criticità, così la Corte dei Conti ha demolito la gestione di "Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025"
Poca trasparenza nella rendicontazione delle spese, progetti del dossier non completati e risultati concreti per la città non adeguati
 
									Poco meno di 200 pagine e undici criticità. Sono i punti salienti del giudizio definitivo della Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, con la quale ha letteralmente demolito la gestione di Agrigento Capitale della Cultura 2025.
LEGGI LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI
La magistratura contabile ha infatti ritenuto di di confermare integralmente «la sussistenza in concreto di tutti i profili di criticità gestionale analiticamente indicati nella bozza di referto dello scorso settembre 2025».
Si parla di criticità afferenti alla fase organizzativa, programmatoria ed attuativa, che mettono ad elevato rischio «la attuale ed effettiva realizzazione dell’obiettivo primario dell’azione amministrativa» e «l’adeguatezza organizzativa e la corrispondenza attuativa delle attività in corso di svolgimento rispetto allo scopo fondamentale di trasmissione di un impulso per lo sviluppo sociale, economico e civile di tutto il territorio della provincia di Agrigento, connesso al risalto delle identità locali con la messa in moto di meccanismi virtuosi e percorsi di valorizzazione del territorio».
LE VALUTAZIONI DEL PREFETTO CUCINOTTA
Il contraddittorio è stato espletato lo scorso 7 ottobre su richiesta della Fondazione.
«Nessuna – scrive la Corte dei Conti – delle criticità di sistema individuate nello svolgimento dell’istruttoria può ritenersi inesistente e/o integralmente superata, poiché non risultano acquisiti né documentati agli atti, elementi e circostanze utili ed idonee a dimostrare il conseguimento degli obiettivi indicati nel dossier di candidatura»
«Tutti i punti di criticità – si legge ancora – dimostrano la sussistenza di profili gestionali tuttora emendabili, sia pure nel breve periodo residuo dell’iniziativa. La Sezione conferma la sussistenza di una molteplicità di profili di criticità afferenti alla fase organizzativa, programmatoria ed attuativa, i quali mettono ad elevato rischio l’attuale ed effettiva realizzazione dell’obiettivo primario dell’azione amministrativa, l’adeguatezza organizzativa e la corrispondenza attuativa delle attività in corso di svolgimento rispetto allo scopo fondamentale di trasmissione di un impulso per lo sviluppo sociale, economico e civile di tutto il territorio della provincia di Agrigento, connesso al risalto delle identità locali con la messa in moto di meccanismi virtuosi e percorsi di valorizzazione del territorio».
La Corte dei Conti parla di rilevanti profili d’incertezza sull’adeguatezza, sulla corrispondenza e sul coordinamento delle attività gestionali di attuazione, rispetto ai contenuti dei 44 progetti indicati nel dossier della candidatura, sul fondamento dei quali la Città di Agrigento ha conseguito il titolo di Capitale della Cultura 2025, in considerazione degli analitici dettagli del dossier di candidatura, il quale propone un preciso cronoprogramma dei singoli progetti e sussistono significativi profili di confusione e commistione tra le attività di realizzazione dei 44 progetti indicati nel dossier di candidatura e le attività progettuali collegate ai finanziamenti provenienti dal bilancio regionale, poiché proprio le diverse competenze programmatorie e attuative, rispettivamente spettanti alla Fondazione Agrigento 2025 per i 44 progetti del dossier, ed al Comune di Agrigento per le iniziative dei progetti collegati e gli investimenti infrastrutturali di contesto territoriale, richiedono una costante collaborazione, cooperazione e coordinamento istituzionale tra l’ente locale ed il suo organismo derivato, come chiaramente ed inconfutabilmente si evince dalla composizione del consiglio di amministrazione della Fondazione e della cabina di regia istituita presso l’Assessorato regionale - Dipartimento per la cultura.
Per la Corte dei Conti «sussistono rilevanti e significativi ritardi nella rendicontazione delle somme utilizzate a valere sui finanziamenti statali e regionali, con le conseguenze negative sulla disponibilità delle somme appartenenti alla dotazione finanziaria delle singole iniziative progettuali e sulla verifica degli stati di avanzamento nell’attuazione dei singoli progetti, con i recuperi temporali riscontrati negli adempimenti documentali sopravvenuti in corso d’istruttoria documentale, sui quali si constata in positivo l’ottemperanza all’effetto sollecitatorio dell’attività di controllo avviata in corso di gestione dell’iniziativa».
«Non sussiste – si legge ancora – alcuna evidenza istruttoria positiva sul coordinamento tra le attività progettuali (a finanziamento statale e regionale) con le altre attività indicate nel dossier di candidatura per il miglioramento dello stato delle infrastrutture destinate alla fruizione logistica degli eventi e alla migliore recettività dei flussi da ospitare nell’arco temporale dell’iniziativa, con risultati da consolidare nella crescita e nello sviluppo del territorio, nonostante la rilevanza fondamentale di tale profilo per l’attrattività turistica e la visibilità istituzionale e promozionale dell’iniziativa.»
«Non sussiste alcuna evidenza istruttoria positiva sulla esistenza, nell’ambito dell’organizzazione amministrativa dedicata all’attuazione delle singole attività progettuali, di strutture preposte alla regia e al coordinamento nell’attuazione dei singoli progetti (interni ed esterni al dossier), nonostante che tale profilo di rilevanza organizzativa/funzionale sia – ad avviso della Sezione della Corte dei Conti – fondamentale per il buon esito complessivo dell’iniziativa, nell’ambito della quale la costituzione della Fondazione di partecipazione rappresenta la scelta strategica per la realizzazione degli obiettivi primari espressi nel dossier di candidatura.»
«Non sussiste alcuna evidenza istruttoria positiva sulla costituzione di un sistema di controlli interni, idoneo a prevenire e/o intercettare i disallineamenti tra le attività in corso di attuazione e gli obiettivi strategici dell’iniziativa, poiché ogni centro di competenza programmatoria e gestionale/attuativa (in particolare, la Fondazione ed il Comune di Agrigento) deve essere dotato di un sistema di rilevazione costante degli indicatori di conformità e di adeguatezza delle iniziative programmate e/o in corso di attuazione rispetto agli obiettivi da realizzare secondo i vincoli impressi dai rispettivi finanziamenti di progetto».
La settima criticità è relativa alla «non sussistenza di alcuna evidenza istruttoria sulla utilizzazione di strumenti dedicati alla verifica di congruità dei costi contrattuali (considerando anche le peculiarità delle attività dello spettacolo culturale), ed alla verifica dei risultati (positivi e/o negativi) collegati all’avviamento ed alla realizzazione dei singoli eventi (come le presenze alle singole manifestazioni, grado di soddisfacimento degli stakeholders, incremento della mobilità territoriale di matrice turistica etc…), non essendo stati acquisiti elementi significativi di rilevanza dirimente nel corso del contraddittorio su entrambi i profili. Peraltro, sul secondo profilo incide, in corso di gestione, l’andamento della riscossione dell’imposta di soggiorno, con percentuali tendenzialmente raffrontabili con quelle degli anni anteriori, senza il conseguimento dell’incremento percentuale espresso nei dati previsionali dell’iniziativa. Inoltre, l’info-point risulta agli atti tardivamente costituito nel settembre con modalità e costi da verificare in sede di rendicontazione finale dell’iniziativa».
L’ottavo punto è relativo alla «sussistenza di significativi margini di miglioramento dell’efficienza amministrativa e contabile nei rapporti tra il Comune di Agrigento e la Fondazione, a superamento delle più che evidenti disfunzioni provenienti dal ritardo nella istituzione dell’Organismo derivato, nell’avviamento della sua organizzazione e nella soluzione delle gravi questioni discendenti in prevalenza dall’impossibilità della Fondazione ad assumere il ruolo di stazione appaltante, poiché -prendendo atto degli evidenti miglioramenti nell’andamento gestionale e nei risultati di bilancio della Fondazione- è necessario il rafforzamento della collaborazione istituzionale e della cooperazione amministrativa nell’ambito degli organi collegiali che compongono la complessa governance dell’iniziativa (es. consiglio di amministrazione della Fondazione e cabina di regia regionale), al fine di proseguire nelle iniziative di recupero dei tempi programmati, soprattutto per i n. 44 progetti inseriti nel dossier di candidatura».
«È necessario – si legge nella piccola relazione relativa alla nona criticità – procedere all’adozione di misure e soluzioni di efficientamento delle iniziative, utili e idonee ad accelerare l’attuazione dei progetti, soprattutto quelli inclusi nel dossier di candidatura, nella rimanente prospettiva quadri/trimestrale (al tempo dell’avvio del contraddittorio), ormai ridotta al residuo bimestre 2025, predisponendo contestualmente la pianificazione del procedimento di liquidazione della Fondazione, la quale cessa dal ruolo e dalle competenze attuative a chiusura dell’anno 2025».
Il punto 10 spiega che «è opportuno che tra le misure e soluzioni di efficientamento siano inclusi gli obiettivi della prevenzione dei costi inutili e/o diseconomici (come l’eevento inaugurazione in Teatro Pirandello) e della stabilizzazione e del consolidamento futuro delle iniziative progettuali rivelatesi idonee alla reiterazione, a vantaggio dello sviluppo culturale e della crescita economica dei territori, poiché -soprattutto con riferimento al secondo profilo- lo sviluppo socio-economico del territorio dipende dal rafforzamento, dalla diffusione e dalla visibilità dei tratti d’identità culturale, da consolidare e reiterare per gli anni futuri (come i costi di comunicazione e di marketing previsti in dossier per euro 753.907)».
L’ultimo profilo di criticità spiega che è necessario procedere alla valutazione degli esiti delle singole iniziative culturali, turistiche, artistiche e scientifiche, attuate ed in corso di attuazione, al fine di verificare la sussistenza e la percezione di contributi e vantaggi rilevanti e/o significativi nella effettiva realizzazione delle finalità fondamentali dell’iniziativa “Agrigento Capitale della Cultura italiana 2025”, con l’avvalimento di un sistema di monitoraggio e di valutazione che non è stato tuttora costituito, né con l’affidamento esterno, né con l’utilizzazione di strutture ed organismi interni agli enti territoriali ed istituzionali che compongono la complessa governance dell’iniziativa.
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