Attualità
Scicli, il caso dell'anziano fracassone sale sul palcoscenico mediatico
Condomini esasperati e a occuparsi della vicenda saranno adesso le tv nazionali
 
												Il condominio di via dei Miracoli in cui si verifica il caso
Arriva la ribalta nazionale per la vicenda dell’anziano fracassone di via dei Miracoli. E non poteva essere altrimenti. A suscitare l’interesse e la curiosità rispetto a questo caso è la mancata capacità di risoluzione dello stesso. Lo abbiamo detto spesso: un caso apparentemente banale e locale, ma molto delicato. Ad occuparsene adesso è anche Mattino 5 che, partendo dai nostri articoli, ha deciso di inviare una propria troupe davanti all’appartamento incriminato per sentire i protagonisti di una storia ormai nota: quella dell’anziano di 86 anni che tiene la musica a palla giorno e notte e che, in più, aggiunge botti, a volte a ripetizione, che nel cuore della notte fanno sobbalzare e terrorizzano i residenti. Carabinieri, sindaco, servizi sociali e consiglieri comunali, tutti sono intervenuti sul posto, ma nessuno sembra poterci fare nulla.
L’uomo non apre mai la sua porta, invita gli interlocutori ad avvicinarsi alla finestra raccontando sempre la solita salsa, cioè che rispetta i decibel consentiti dalla legge, che a casa sua fa quel che vuole e che poi, in fondo, a 86 anni, chi gli può fare nulla? L’anziano ha a suo carico anche una denuncia per stalking presentata da una condomina e, probabilmente, tutto è partito da lì: “a questa età – ha detto l’unica volta che siamo riusciti a parlare con lui- cosa volete che accada? Se mi condannano farò appello e arriverò oltre i 90 anni, cosa volete che mi facciano?”.
La sua età, quindi, lo fa sentire forte rispetto alle istituzioni e alla giustizia, ma nel frattempo ci sono intere famiglie che soffrono e che hanno perso la serenità. I condomini, molti dei quali anziani, da molti oltre un anno non riescono a riposare, fatto non di poco conto e che, certamente, ha delle ripercussioni sullo stato psicologico e di salute degli stessi. Nessuno davvero può intervenire? Nessuno può realmente entrare in quella casa per verificare le condizioni dell’anziano- che vive da solo- appurando le sue condizioni mentali e quelle igienico-sanitarie? Il sindaco ha più volte detto di essere in attesa dell’ordinanza del tribunale e che, fino a quel momento, non può disporre l’applicazione del Tso. Diversi consiglieri comunali sia di maggioranza che opposizione, che a luglio scorso si sono riuniti davanti l’abitazione, avevano annunciato un’azione congiunta da indirizzare al Prefetto, ma pare che ancora non sia stato fatto nulla.
Per il consigliere di opposizione Bruno Mirabella il sindaco si sottrae alle proprie responsabilità: “Potrebbe applicare il trattamento sanitario obbligatorio, ma non lo fa” ha più volte dichiarato. Questa vicenda è diventata nota grazia all’intervento dell’avvocato Caterina Riccotti che, in rappresentanza dei condomini, si era fatta portavoce di un disagio crescente e sempre più intollerabile: “le nostre case- c’era scritto in quella nota- sono del tutto inaccessibili ai nostri cari, ai nostri figli, ai nostri nipotini, anche perché vi è il rischio di essere aggrediti e di assistere a scene poco consone ad esempio a dei minori d’età. Crediamo nella legge e nella giustizia, pertanto, stante l’intollerabilità della situazione abbiamo presentato una querela, una integrazione di querela e diversi esposti. Chiediamo con senso di comunità ed a tutela di tutte le persone coinvolte in questa assurda ed ingiusta situazione un intervento risolutivo”. Intervento risolutivo che, però, ancora non c’è stato nonostante la situazione sia peggiorata nel tempo. Alessandra, figlia di una condomina, ha recentemente manifestato lo stato d’animo dei residenti in un post dove si condanna l’immobilismo delle istituzioni rispetto ad una vicenda che rischia di degenerare.
“Queste famiglie - ha scritto - vanno aiutate. Perché non ci deve essere un precedente, perché non ci deve essere un se lo sapevamo prima. Perché nessuno di noi vuole essere un altro innocente che si trova tra la follia, non di chi è folle, ma tra la follia di uno stato assente che fa poi finta di piangere i suoi figli con una pacca sulla spalla e un finto mi dispiace”.
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