Taormina
Canile-lager: denunciato il gestore
Dopo il blitz della polizia rurale che ha rinvenuto 31 cani di varie razze rinchiusi in gabbie tra escrementi e rifiuti
Carcasse di topi quasi mummificati, escrementi non tolti da giorni e rifiuti di ogni genere, in questo scenario da lager erano rinchiusi trentuno cani di varie razze, salvati dalla polizia rurale del Corpo agroforestale e dalla polizia locale, su segnalazione dall’Enpa Messina.
Barboncini, chiwawa, maltesi e spitz sono stati rinvenuti in condizioni critiche, con pelo completamente infeltrito, infezioni oculari e piaghe da decubito. Otto cani sono stati immediatamente trasferiti in una clinica veterinaria a Messina, altri venti sono stati accolti invece nel rifugio “Arca di Noè” a Enna.
Tre animali sono stati, invece, temporaneamente restituiti alla persona intestataria, in attesa di ulteriori verifiche. «Il personale della polizia locale - ha reso noto il sindaco, Cateno De Luca - sta procedendo nei confronti del responsabile del canile, ubicato in contrada Bruderi, che sarà segnalato all’autorità giudiziaria. Il Comune di Taormina si costituirà parte civile sulla vicenda».
Si prospetta, quindi, una segnalazione del responsabile della struttura alla Procura di Messina per maltrattamenti e traffico illecito di animali. Secondo i primi accertamenti, avrebbe avuto in carico un numero ben più grande di cani, provenienti da tutta Italia, probabilmente per essere rivenduti. Intanto la struttura, che si trova in una zona di campagna del territorio taorminese, è risultata essere con illeciti edilizi.
Il complesso è stato, dunque, sequestrato dalla polizia locale di Taormina, diretta dal comandante Giuseppe Cacopardo. Il blitz della polizia rurale è stato coordinato dal dirigente nazionale, Lino Ilacqua, coadiuvato dal vicedirigente Francesco Scilipoti e dall’ispettore Salvatore Saporita.
Una vicenda incredibile se si pensa sia avvenuta in territorio della cittadina turistica internazionale.
Intanto i “quattro zampe”, malnutriti, con ferite in putrescenza, gli occhi coperti da muchi e peli, che vivevano in gabbie fatiscenti possono adesso sperare in una vita migliore.
La speranza è che possa essere avviata una campagna di adozione che regali loro l’affetto di una famiglia.