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Caltagirone

«Strade piene di fango: non possiamo raggiungere le nostre aziende agricole»

I proprietari terrieri di Caltagirone e Niscemi lanciano l’allarme e sollecitano la Città Metropolitana: «Problemi irrisolti da decenni, si intervenga al più presto»

04 Novembre 2025, 06:00

«Strade piene di fango: non possiamo raggiungere le nostre aziende agricole»

Agricoltori di Caltagirone e Niscemi isolati e impossibilitati a raggiungere i loro fondi agricoli. A seguito dell’ultima eccezionale ondata di maltempo, le aziende agricole ricadenti nelle contrade Poggio Diana, Racineci e Acquedolci, tutte in territorio di Caltagirone e raggiungibili solo dalla Sp 194, denominata Signore del Soccorso, hanno chiesto ai rappresentanti istituzionali della Città Metropolitana di realizzare interventi, finalizzati alla rimozione della fanghiglia sulla sede stradale, alla disostruzione dei ponti e alla pulizia dei corsi d’acqua affluenti del fiume Maroglio.

Situazioni, insomma, insostenibili che, da decenni, anzi da sempre, non sono mai state oggetto di particolare considerazione, ad eccezione di qualche sporadico intervento di mezzi meccanici per rimuovere il fango e la messa in posa di detriti. Bisogna però andare indietro nel tempo per almeno un decennio. Eppure nella Piana del Signore, lungo la Sp 194 e qualche km dopo il Santuario Signore del Soccorso, insistono una ventina di aziende agricole, alcune delle quali zootecniche. Per tutti i proprietari terrieri è davvero un’impresa raggiungere i loro fondi. Peggio ancora per quanti devono arrivare da Niscemi, in quanto sino a qualche giorno fa fruivano di strade di penetrazione agricola che consentivano loro di accorciare le distanze e non passare da Caltagirone. In questo caso raggiungevano la Piana del Signore passando dalla contrada Buticiano, cui ricade però in territorio di Niscemi e compete al Libero consorzio di Caltanissetta.

Questi operatori agricoli sono insomma isolati, dimenticati e alle prese con problemi di mobilità, sia agricola, sia logistica. Da qui le loro reazioni e gli accorati appelli alla Città Metropolitana, affinché intervenga per rimuovere ogni condizione di isolamento. Portavoce della protesta è Rosario Grimaudo, giovane agricoltore di Caltagirone, che ha chiamato a raccolta i proprietari terrieri di Niscemi, i cui fondi agricoli ricadono in territorio di Caltagirone. «Ci appelliamo alla sensibilità del sindaco della Città Metropolitana, Enrico Trantino - ha esordito Rosario Grimaudo - perché siamo alle prese con problemi irrisolti da decenni. Nel passato abbiamo fatto fronte a nostre spese con l’intervento di mezzi meccanici. Dalle ultime piogge non possiamo accedere nemmeno con i trattori. Qualcuno ci aiuti».

Gli agricoltori interessati sono circa 40. Il problema di fondo è che i ponti, attraversati dal fiume Maroglio e dai suoi affluenti, sono tutti ostruiti da fango e detriti. A sostegno delle istanze degli agricoltori interviene l’agronomo Corrado Vigo. «Siamo ai limiti della realtà - ha detto Vigo - ma anche alle prese con la mancata manutenzione ai torrenti Vallone del lupo e Maroglio, per cui la sezione originaria è ormai cancellata. Ad ogni pioggia i corsi d’acqua esondano e quel che resta della Sp 194 è solo fango. La strada è interessata da almeno 5 interruzioni, ed è intransitabile perfino a trattrici e Hovercraft. Seminativi, oliveti e carciofeti, oltre agli allevamenti, divengono inaccessibili».

Un ulteriore appello giunge da Luigi Arcerito, Enzo Perticone, Vincenzo giugno e Giuseppe Stracquadaino, tutti agricoltori di Niscemi, i cui fondi ricadono in territorio di Caltagirone. «Non chiediamo autostrade e nemmeno strade a quattro corsie - hanno detto - ma una strada resa transitabile, magari con la messa in posa di detriti e materiale misto. Nelle annate siccitose ci siamo arrangiati ma se arrivano piogge torrenziali possiamo restare a casa e abbandonare le nostre aziende. Viviamo di agricoltura e non vogliamo che questo settore affondi nel fango e ci sommerga di debiti».