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Inchiesta Palermo

Intercettazioni, la "spartizione" delle nomine dei manager della sanità nei dialoghi di Cuffaro e Romano

La rivelazione nelle carte dell'inchiesta degli scambi di favori, nomine pilotate e una gara truccata all'Asp di Siracusa

Redazione La Sicilia

05 Novembre 2025, 19:12

da sinistra Saverio Romano, Totò Cuffaro

da sinistra Saverio Romano, Totò Cuffaro

Parlavano delle nomine dei manager della sanità Totò Cuffaro, ex governatore siciliano e Saverio Romano, deputato di Noi Moderati. Per entrambi i pm ieri hanno chiesto l’arresto nell’ambito di una inchiesta per corruzione, turbata libertà degli incanti e associazione a delinquere.

Romano aveva interesse a far nominare Alessandro Maria Caltagirone ai vertici dell’Asp di Siracusa con cui poi sarà coinvolto nel capitolo dell’inchiesta su una gara truccata, bandita proprio dall’ente aretuseo. "Tranne il rapporto con Caltagirone non mi interessa di valorizzare; ma se si fa un quadro complessivo, perché il Civico a Palermo se lo devono prendere Forza Italia o Fratelli d’Italia?» diceva Romano non sapendo che Cuffaro fosse intercettato. Al posto di Siracusa, secondo Cuffaro, però, sarebbe stata interessata l’assessore al Turismo Elvira Amata che per accontentare un deputato a lei vicino avrebbe voluto piazzarci il sindaco di Sperlinga. «Quel minchione di Cuccì», commentava Cuffaro.

"A sto punto però... se noi facciamo una battaglia ferma sul Civico, se questa cosa può servire utilizziamolo pure; perché a noi una casella ce la devono dare a Palermo. Cefalù non mi tocca niente, figurati; appena fanno questo io; gli dico a Schifani grazie lo stesso vai avanti me sono andato», diceva l’ex governatore. Sempre continuando a parlare di sanità Romano aggiungeva: «è giusto che io ti dico quello che faccio; io intanto a Lombardo gli faccio una chiamata e gli dico, ma ti sei preso i direttori.. questo... cazzo mazzo; ho portato ventimila voti; venticinquemila; quelli che sono giusto?».