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L'inchiesta

Scandalo tangenti in Sicilia, venerdì Cuffaro davanti al giudice che deve decidere se arrestarlo

L'ex presidente è accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d'asta. A Palazzo d'Orleans voci di possibile azzeramento della Giunta

Fabio Russello

08 Novembre 2025, 21:26

Scandalo tangenti in Sicilia, venerdì Cuffaro davanti al giudice che deve decidere se arrestarlo

Totò Cuffaro

Venerdì prossimo Totò Cuffaro comparirà davanti al gip per respingere le contestazioni mosse dalla Procura di Palermo, che ha chiesto il suo arresto con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta.

Poco meno di tre anni fa, il Tribunale di sorveglianza aveva dichiarato estinta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, residuo della condanna a cinque anni per favoreggiamento alla mafia, scontata a Rebibbia.

L’inchiesta della Procura — che coinvolge anche il capogruppo della Dc all’Assemblea siciliana, Carmelo Pace, e il coordinatore di Noi Moderati, Saverio Romano — si è abbattuta come un macigno sulla Democrazia cristiana e sulle sue sigle collegate. Il partito è pronto ad azzerare i vertici per fronteggiare l’urto, mentre si profila un’uscita di massa, soprattutto tra i dirigenti della “nuova guardia” che avevano investito su una forza politica improntata alla legalità e all’apertura a giovani e donne.

Tra gli alleati regna l’imbarazzo. L’ex governatore Raffaele Lombardo, storico rivale di Cuffaro e con lui azionista del governo Schifani, ha fatto sapere che non parteciperà più alle riunioni di maggioranza. Silenzio da Fratelli d’Italia e dalla Lega, con cui Cuffaro stava definendo un’alleanza per liste comuni alle prossime politiche: un accordo che, alla luce degli eventi, non vedrà la luce.

Venerdì scorso il presidente della Regione, Renato Schifani, ha adottato i primi provvedimenti: sospensione e revoca degli incarichi agli indagati con ruoli pubblici, tra cui l’ex dirigente generale del Dipartimento Famiglia, Maria Letizia Di Liberti, e il direttore generale del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale, Giovanni Tomasino; presa d’atto dell’auto-sospensione dell’ex direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, e avvio del commissariamento. È stato inoltre sollevato dall’incarico Vito Raso, a capo della segreteria particolare dell’assessore alla Famiglia, Nuccia Albano, uno dei due assessori in quota Dc. In base all’esito degli interrogatori della prossima settimana, Schifani potrebbe adottare ulteriori decisioni.

Nel centrodestra, intanto, si fa strada l’ipotesi di un’unica via per evitare l’“irreparabile” a due anni dalle regionali: azzerare la giunta e varare un esecutivo con profili anche tecnici fino a fine legislatura.

Sul fronte giudiziario, ha respinto ogni addebito Stefano Palminteri, tenente colonnello dei carabinieri indagato per rivelazione di notizie riservate. Secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe sollecitato all’ex legale di Cuffaro, l’avvocato Claudio Gallina, un incontro con il politico, promettendo informazioni su indagini in corso in cambio di un aiuto lavorativo per la moglie. Palminteri è stato ascoltato dal gip nel corso dell’interrogatorio.