museo archeologico
Il “Paolo Orsi” ha riaperto le porte: Siracusa salva il suo tesoro in tempo record
Dopo le infiltrazioni causate dalle forti piogge, il personale è intervenuto in meno di 24 ore
Le tracce delle infilatrzioni tra le teche del museo
Le intense precipitazioni che venerdì scorso hanno messo in ginocchio la città non hanno risparmiato neppure il Museo archeologico regionale “Paolo Orsi”, punto di riferimento per la storia e la cultura dell’Isola e non solo.
Le forti piogge hanno provocato infiltrazioni e allagamenti che hanno reso impraticabile il Settore A, costringendo la direzione alla chiusura temporanea della struttura per ragioni di sicurezza.
L’annuncio, diffuso con urgenza dal Parco archeologico, aveva destato preoccupazione tra cittadini e turisti, in particolare in vista del fine settimana, quando il flusso di visitatori è tradizionalmente più intenso.
«Si comunica con urgenza – annunciava un post sui canali ufficiali del Parco – che a causa delle avverse condizioni climatiche e delle forti piogge che hanno reso impraticabile l’ingresso del Museo, si è reso necessario procedere alla chiusura temporanea della struttura al pubblico, al fine di garantire la sicurezza dei visitatori e del personale.
Nonostante le difficoltà, il personale tecnico e amministrativo del museo si è subito attivato per affrontare l’emergenza. In meno di 24 ore sono stati eseguiti interventi di manutenzione e messa in sicurezza, con particolare attenzione al Settore A, dove le infiltrazioni avevano causato i danni più evidenti.
Grazie a un lavoro rapido la struttura ha potuto riaprire al pubblico già nella giornata di ieri, ripristinando la normale fruizione degli spazi espositivi.
Permangono alcune tracce d’acqua piovana sulla moquette e frammenti di intonaco caduti a terra.
Sull’accaduto è intervenuto anche il deputato regionale del Pd e sindaco di Solarino, Tiziano Spada, che ha detto:
«Vedere le infiltrazioni di acqua nelle teche che custodiscono reperti dal valore artistico inestimabile fa male non solo agli appassionati di arte ma alla comunità intera e come sia impensabile che a Siracusa, candidata al ruolo di Capitale della Cultura 2033, le testimonianze storico-culturali non siano messe in sicurezza».
L’episodio, sebbene causato da condizioni climatiche eccezionali, mette in luce sia la vulnerabilità di una struttura ormai datata sia l’urgenza di interventi che prevengano tali situazioni, soprattutto in vista della stagione invernale e del periodo festivo che prevede un aumento di turisti in città, visto che il museo si conferma, insieme all’area archeologica della Neapolis, uno dei luoghi più amati e visitati.