Galvagno, depositata corposa memoria difensiva: «Documentiamo l'assenza di rilievi penali»

La difesa di Gaetano Galvagno ha fatto la sua contromossa. E, dopo aver analizzato l'imponente fascicolo e aver ascoltato e letto intercettazioni, hanno redatto una corposa memoria che hanno consegnato stamattina alla cancelleria della procura di Palermo, che ha coordinato l'inchiesta per corruzione e peculato nei confronti del presidente dell'Ars. Ieri, infatti, scadevano i termini "difensivi" dopo la notifica del nuovo avviso di conclusione d'indagine nel quale è stato aggiunto il capitolo della truffa legata all'uso improprio dell'auto blu.

Caso Galvagno: c'è un nuovo avviso di conclusione indagini, è accusato anche di truffa e falso assieme all'autista

La procura ha ampliato i reati collegati all'uso improprio dell'auto blu, per cui già c'era il peculato. Non è presente, invece, nel provvedimento notificato al presidente dell'Ars la corruzione per il Capodanno.

I difensori non chiederanno alcun interrogatorio ai pm: ritengono sufficiente l'analisi meticolosa sulla ricostruzione accusatoria. Che secondo gli avvocati di Galvagno non ha basi per un'azione penale.  «Abbiamo depositato presso gli uffici della Procura della Repubblica di Palermo una memoria difensiva con la quale si evidenzia e documenta l’assenza di ogni rilievo penale in ordine alle condotte contestate all'onorevole Gaetano Galvagno», scrivono in una nota il professore Vittorio Manes e gli avvocati Antonia Lo Presti e Ninni Reina, legali del presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno.