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Cronaca

E' di Ragusa il 22enne bocconiano aggredito a Milano da cinque giovani teppisti: rimarrà invalido

Appartiene a una famiglia di imprenditori. Il nonno era un celebre costruttore edile

19 Novembre 2025, 14:52

E' di Ragusa il 22enne bocconiano aggredito a Milano da cinque giovani teppisti e che rimarrà invalido

Il 22enne ferito in modo grave a Milano in corso Como

Le immagini hanno fatto il giro di tutta Italia, e forse anche più. A Ragusa tutti conoscevano l'episodio ma in pochi sapevano che la vittima era da considerare un figlio della propria comunità. Quella stessa comunità locale che, adesso, si dice scossa per avere appreso che la vittima di tanta efferatezza è un 22enne originario di Ragusa, sebbene nato a Milano.

In realtà, il giovane è sì nato nel capoluogo lombardo nel 2003 ma si era trasferito con i genitori ancora bambino a Ragusa. E qui era stato premiato, durante il percorso scolastico, in occasione di diversi concorsi di scrittura in prosa. Si era applicato anche nella recitazione e nella danza oltre ad avere una immensa passione per la cinematografia e l’arte in generale. Insomma, una mente aperta a 360 gradi.

Il nonno è stato un importante costruttore edile operante in città, una figura iconica per il comparto. Anche il padre del ragazzo ha seguito le orme del celebre genitore, sino a spostare i propri interessi in Lombardia, dove tra l'altro il 22enne, dopo il trasferimento a Ragusa della famiglia, è ritornato per frequentare la Bocconi.

L'assurda aggressione risale al 12 ottobre scorso lungo il corso Como, nella città meneghina. Avviene sotto i portici dell’Hotel Una, all’incrocio tra via Montegrappa e via Rosales, pochi minuti prima delle 3 di notte. Il gruppo – cinque ragazzi: tre 17enni e due 18enni – avvicinano il ragusano per strada. La vittima è da sola, ha un po’ bevuto. Il primo approccio: «Hai una sigaretta»; «Guarda come sei ridotto». Poi la domanda: «Hai da cambiare i soldi?». Il 22enne tira fuori delle banconote, e uno dei cinque gliene strappa dalle mani una da 50 euro per poi allontanarsi. A quel punto il bocconiano li insegue. E il gruppo reagisce.

L’aggressione è brutale. Calci. Pugni. Anche quando la vittima è già a terra. E infine le due coltellate. Una al gluteo. L’altra al fianco sinistro. Per quei fendenti, il 22enne ha rischiato la vita: ha subito la perforazione di un polmone e la lesione del midollo spinale. Sono state necessarie trasfusioni e diverse operazioni salvavita. Ma i danni che ha riportato saranno purtroppo permanenti.

Nei giorni successivi, uno degli aggressori se ne sarebbe vantato anche su TikTok, con un commento beffardo sotto un video della consigliera comunale ed europarlamentare leghista Silvia Sardone, che nell’aula di Palazzo Marino denunciava l’insicurezza a Milano per i sei accoltellamenti registrati in città nel weekend tra il 25 e 26 ottobre. «Il 7 non l’hanno scoperto ancora».

In particolare è un 18enne, milanese residente a Monza, che ha «ripetutamente sferrato colpi» di coltello inferti alle spalle mentre la vittima era già terra durante il tentativo di rapina e che hanno colpito «all’altezza del polmone» provocandogli uno «shock emorragico da emotorace massivo in ferita penetrante». Alle 3.09 del mattino il 22enne viene trovato in fin di vita da una volante della polizia intervenuta con il 118. In ospedale il ragazzo è arrivato «a un passo dal decesso», ha confermato un medico della Terapia Intensiva. Viene sottoposto a numerose trasfusioni di sangue e a un duplice intervento chirurgico. Rimane paraplegico con danni irreparabili agli apparati urologico, intestinale e sessuale.

Il giovane non è stato in grado di ricordare quasi nulla dei fatti. «Ho solo alcuni flash», ha detto sostenendo di aver appreso solo dal personale sanitario e dalla famiglia di essere stato vittima di un’aggressione. Nonostante le più avanzate cure a cui sarà sottoposto per almeno 6 mesi «con altissima probabilità non sarà possibile il recupero motorio».

Martedì scorso gli agenti del commissariato Garibaldi Venezia di Milano hanno arrestato i cinque. L’accusa è di tentato omicidio pluriaggravato e rapina pluriaggravata in concorso. I due maggiorenni sono stati accompagnati a San Vittore, i tre minorenni al Beccaria. Sono tutti ragazzi di Monza e dintorni.