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l'iniziativa

Gela, bene confiscato alla mafia consegnato al 118: sorgerà la postazione dell'emergenza

L'immobile al Fondo Iozza era stato inizialmente consegnato ad un'associazione di volontariato

Maria Concetta Goldini

21 Novembre 2025, 16:32

Gela, bene confiscato alla mafia consegnato al 118: sorgerà la postazione dell'emergenza

La consegna di un bene confiscato alla mafia al 118

Nella lista dei 143 beni confiscati alla mafia nel territorio gelese è il primo che viene assegnato. Si tratta di un immobile sito in via Casilina nel cuore del quartiere Fondo Iozza appartenuto a Sandro Missuto che diventerà sede operativa del 118 in città. Gli assessori alla Salute Filippo Franzone ed ai Servizi sociali Valeria Caci, accompagnati dal Segretario Generale Giovanni Curaba, hanno consegnato formalmente le chiavi dell’immobile di via Casilina al direttore del 118 Giuseppe Misuraca. Presenti anche alcuni operatori della postazione “Charlie 7”, che si trova attualmente nell’area interna dell’ospedale.

L’altra postazione continuerà ad essere mantenuta all’interno dell’ex mattatoio comunale di via Falcone. L’accordo avrà una durata di 9 anni, rinnovabile alla scadenza. I locali si trovano al primo piano di via Casilina 37 con accesso dal cancello insistente su Via Borca di Cadore. Si presentano in ottimo stato. L’immobile è dotato di due servizi igienici, uno dei quali con doccia, 3 camere, un ampio salone con angolo cucina. Ai locali si accede direttamente da via Borca di Cadore attraverso un terrazzo dotato di cancello. In prossimità di questo accesso è presente lo spazio idoneo alla sosta del mezzo di soccorso. Il Comune, per tutto il tempo del comodato, non sosterrà le spese legate a tutte le utenze dell’immobile. L’Asp si farà carico del pagamento di tutte le tasse; il Comune di Gela si è fatto carico dello sgombero dei suppellettili presenti all’interno dei locali.

Con questa convenzione – spiegano gli assessori Franzone e Caci – riusciamo a rispondere alle esigenze del territorio. Le ambulanze del 118 riescono ad intervenire in tempi più rapidi a seconda dell’area di chiamata, essendo dislocate a Fondo Iozza e vicino al tribunale. “Diamo anche un segno di forte legalità” – aggiunge il Sindaco Terenziano di Stefano – perché consegniamo un immobile ad Asp per dare un servizio ai cittadini. Ringrazio anche il Procuratore Generale della Corte d’Appello Fabio D’Anna e sua eccellenza il Prefetto per la disponibilità mostrata in questi mesi nei confronti del nostro Ente.

A Gela, come detto, sono 143 i beni confiscati alla mafia, di cui 123 immobili. 77 sono terreni agricoli, 26 gli appartamenti, 3 le abitazioni indipendenti, 20 le aziende e ci sono pure garage e magazzini. Finora nessun affidamento. C’è stato prima d’ora un tentativo non andato in porto che riguarda la villa con piscina sulla Statale 117 bis Gela – Catania confiscata a un esponente della Stidda, Salvatore Murana detto “Turi che pupi”. Dopo il provvedimento di confisca i Murana violarono i sigilli tornando ad abitarvi. Il Comune riuscì a far sgomberare la villa e ad affidarla, tramite bando pubblico, a una onlus nissena. Ma poco prima della consegna, la villa è stata incendiata. È successo nella primavera del 2024 e da allora ad oggi nulla è cambiato.