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Messina: viadotti di raccordo a Giostra, ci sono i soldi ma niente lavori
Le bretelle di collegamento dello svincolo della tangenziale rimangono ancora chiuse
Il progetto di fattibilità tecnica economica predisposto dalla società Archest srl è stato approvato a marzo. Nominata la commissione di verifica. Si aspetta l’avvio dei lavori per la messa in sicurezza e l’apertura dei viadotti “O” e “P” di viale Giostra. I ritardi si accumulano. Le rampe che collegano la tangenziale di Messina con la galleria San Jachiddu e, dunque, con il quartiere Annunziata sono state realizzate nel contesto del travagliato progetto per la costruzione del nuovo svincolo della zona Nord. Un intervento che risale alla fine degli Anni ’90. Le bretelle di collegamento, pur essendo state collaudate il 31 agosto 2009, lo svincolo è stato invece inaugurato parzialmente nel 2013, non sono mai entrate in esercizio.
Le due infrastrutture, sottoposte all’usura del tempo, presentano criticità. Tutte certificate da una serie di ispezioni tecniche disposte dal Comune di Messina nel 2020. Una perizia, addirittura, evidenzia difetti di costruzione tali da comprometterne l’utilizzo. L’apertura dei viadotti, dunque, comporta la sostituzione di parte degli appoggi che risultano danneggiati o erroneamente montati. Palazzo Zanca durante l’Amministrazione targata De Luca ha deciso di affrontare la questione. La svolta è arrivata però solo lo scorso anno, quando il ministero delle Infrastrutture ha promesso lo stanziamento delle risorse necessarie: 5 milioni di euro. Un finanziamento che il ministro Matteo Salvini ha garantito al sindaco Federico Basile nell’ambito delle opere propedeutiche alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.
A seguire l’iter è il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria. All’Ente, che dipende direttamente dal Mit, è stato assegnato il compito di chiudere gli aspetti amministrativi e bandire la gara d’appalto per l’esecuzione degli interventi. I lavori, in realtà, sarebbero dovuti partire a marzo scorso. La necessità di ulteriori approfondimenti tecnici avrebbe fatto slittare ancora i tempi. L’apertura delle due bretelle è definita strategica per migliorare la circolazione viaria nella zona Nord. Allo stato attuale chi dalla tangenziale vuole raggiungere l’Annunziata deve uscire allo svincolo di Giostra, percorrere un tratto della viabilità cittadina, e proseguire poi attraverso la galleria San Jachiddu.
Sulla vicenda recentemente è intervenuto il consigliere comunale del Partito Democratico, Alessandro Russo. «Non essendo stato bandito l’appalto e non avendo il Provveditorato comunicato ulteriori ufficiali informazioni circa la realizzazione dell’opera - afferma l’esponente Dem in una interrogazione presentata all’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Mondello - chiediamo di conoscere lo stato di avanzamento dell’opera. È oggettiva l’utilità che quel viadotto potrebbe avere per la mobilità della zona perché consentirebbe di snellire dei carichi di traffico che gravano sull’asse del viale Giostra».
Russo vuole sapere «se il Provveditorato stia procedendo con l’iter di affidamento della gara di appalto e se siano emersi dei rallentamenti di procedimento che hanno comportato un tale allungamento dei tempi». Ma una risposta non è ancora arrivata. Mondello ribadisce che le competenze sono in capo al Provveditorato e che Palazzo Zanca in questo momento può fare ben poco. Al di là della burocrazia, resta un dato difficile da ignorare: a Messina le opere pubbliche sembrano spesso accompagnate da una sorta di maledizione. E appare paradossale che, dopo anni di lavori e investimenti, due viadotti completati e collaudati non siano mai stati messi realmente al servizio della città.
Fortunato Marino