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L'inchiesta del Ros

Arrestata la "zia" Grazia Santapaola, la madrina che disse: «Noi siamo il sangue blu della mafia»

La donna catanese è finita in manette per associazione mafiosa. Il suo ruolo nella "famiglia", le parentele, le intercettazioni. Si tratta di un troncone dell'inchiesta Mercurio

Laura Distefano

02 Dicembre 2025, 08:23

12:10

Arrestata la "zia" Grazia Santapaola: la madrina che disse : «Noi siamo il sangue blu della mafia»

 Diversi anni fa, intercettata, disse che rappresentava il "sangue blu" della mafia. Il suo nome è finito in molte conversazioni inserite nei faldoni delle recenti inchieste antimafia della Dda etnea, ma le indagini parevano solo sfiorarla e mai toccarla personalmente. Ma ora sono scattate le manette. I carabinieri del Ros hanno arrestato Grazia Santapaola, la cugina del padrino di Catania Nitto, per associazione mafiosa. Questa misura parte da una costola dell'operazione "Mercurio": la stessa che qualche mese fa ha fatto luce su un presunto accordo fra politica e Cosa nostra.

 

Grazia Santapaola è sposata con Turi Amato, boss di primo piano del gruppo "Ottantapalmi" di Catania. Geograficamente via della Concordia, quella lingua di asfalto che parte da piazza Caduti del Mare, meglio conosciuta come il Tondicello della Plaia. Ma la signora Santapaola è anche zia di Francesco "Colluccio", che fino al 2016 è stato il rappresentante provinciale della famiglia catanese di Cosa Nostra. La massima autorità, insomma. Grazia Santapaola però - da quello che emerge dalle indagini del Ros - avrebbe assunto il ruolo di "associata", esercitando il potere mafioso derivante dalla sua appartenenza alla famiglia di sangue. Sono tante e diverse i dialoghi captati dalle cimici dei carabinieri in cui Grazia Santapaola (anzi la "zia Grazia") fa pesare il suo peso. Dal clan è riconosciuta come una "figura autorevole". La donna si sarebbe occupata della gestione dello storico gruppo che fa riferimento al marito e avrebbe messo becco anche per risolvere diverse criticità. Il suo intervento diretto è stato registrato in particolare quando si è mossa per difendere il figlio del nipote Francesco in un contrasto con il clan Nardo di Lentini.

 

Grazia Santapaola poi avrebbe avuto uno scontro diretto con Christian Paternò, arrestato nel blitz Ombra per il suo ruolo di portavoce del reggente Francesco Russo, "colpevole", a dire della donna, di averle mancato di rispetto. Nel 2023, inoltre, quando scoppiarono pericolose tensioni fra i Santapaola-Ercolano del gruppo della Stazione e una corrente del clan Cappello, la "madrina" si sarebbe mossa in difesa dell'onore della famiglia di Cosa nostra. Gli elementi racconti nell'ordinanza di custodia cautelare notificata a Grazia Santapaola - scrive il procuratore Francesco Curcio in una nota stampa - testimonerebbero come, per la prima volta, l'indagata avrebbe travalicato il ruolo di secondo piano in passato esercitato all'interno della famiglia di cosa nostra, per diventare in prima persona portatrice di interessi dell'associazione e in particolare del gruppo Ottantapalmi.