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Stamani la cerimonia

Fatti di Avola, 57 anni dopo: memoria e impegno per la dignità dei braccianti

L'omaggio a Scibilia e Sigona e appello a istituzioni e sindacati per la dignità del lavoro agricolo

Redazione La Sicilia

02 Dicembre 2025, 13:11

Fatti di Avola, 57 anni dopo: memoria e impegno per la dignità dei braccianti

I segretari sindacali e il sindaco di Avola, Rossana Cannata

Il giorno della memoria. Del ricordo ma anche - a distanza di oltre mezzo secolo - del dolore, della rabbia e di mille interrogativi a cui, ancora oggi, è difficile dare delle risposte concrete. Si è svolta stamani la cerimonia per il 57° anniversario dei “Fatti di Avola, un appuntamento che ha richiamato l’attenzione sulla memoria di due braccianti caduti nella lotta per il lavoro e sui diritti dei lavoratori agricoli. Alle 9, in contrada Chiusa di Carlo, i segretari generali territoriali di Cgil e Cisl, Franco Nardi e Giovanni Migliore, insieme al segretario generale regionale Uiltec Sicilia Andrea Bottaro, hanno deposto una corona nel punto in cui persero la vita Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona durante lo sciopero dei braccianti della provincia di Siracusa. Con loro erano presenti anche i segretari di Fai, Flai e Uila, Sergio Cutrale, Nuccio Giansiracusa e Sebastiano Di Pietro.

La cerimonia ha inteso rievocare, con sobrietà e rispetto, un episodio tragico che oltre mezzo secolo fa segnò profondamente il territorio e la storia del movimento sindacale locale. I rappresentanti sindacali hanno ricordato il valore del sacrificio di Scibilia e Sigona, sottolineando come quei fatti costituiscano ancora oggi un monito forte: la difesa del lavoro, della dignità dei lavoratori e dei diritti collettivi non possono essere dati per scontati.

Nel corso dell’omaggio sono stati ribaditi i principi che animarono allora la mobilitazione dei braccianti agricoli — salario equo, condizioni di lavoro dignitose, rapporti contrattuali chiari — e si è richiamata l’attenzione sulle lotte ancora aperte nel settore agricolo. I dirigenti sindacali hanno sollecitato istituzioni e parti sociali a non dimenticare la storia e a proseguire l’impegno per assicurare tutele concrete, specie nei contesti dove il lavoro è più precario e frammentato.

La deposizione della corona è stata accompagnata da un momento di raccoglimento e da brevi interventi che hanno rimarcato l’importanza della memoria collettiva come strumento di educazione civica: ricordare non per rimuginare sul passato, ma per trarne insegnamento e per consolidare pratiche di giustizia sociale nel presente. È stato sottolineato come la rievocazione, ogni anno, serva anche a rinsaldare il legame tra le nuove generazioni di lavoratori e la tradizione sindacale che ha lottato per i diritti fondamentali.

La giornata ha avuto un significato simbolico e politico: il richiamo alla responsabilità comune è stato netto, con l’appello a evitare che il sacrificio di quei lavoratori resti vano. I sindacati hanno promesso di continuare a presidiare i temi del lavoro agricolo e di intensificare le iniziative formative e di tutela per i braccianti, convinti che la memoria dei “Fatti di Avola” debba tradursi in azioni concrete.

La cerimonia di oggi, dunque, ha rinsaldato quel filo di memoria e impegno che, a distanza di 57 anni, continua a mantenere viva la lezione dei braccianti: la dignità del lavoro non è un retaggio del passato, ma una conquista da difendere quotidianamente.