sindacati
Riforma della giustizia e manovra, Landini: «Governo non classificato, peggiorata persino la Fornero»
Il leader della Cgil è a Palermo per delle assemblee di preparazione allo sciopero generale del prossimo 12 dicembre
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha partecipato oggi a Palermo a tre assemblee sindacali in preparazione dello sciopero generale del 12 dicembre contro la legge di bilancio, lanciando critiche sia sulla manovra economica sia sulla riforma della giustizia. Landini ha definito la riforma della giustizia come un «tentativo della politica di mettere le mani anche sull'autonomia e l'indipendenza della magistratura» e ha espresso un giudizio negativo sull'operato del Governo Meloni, definendolo «non classificato» per le promesse non mantenute.
«Ad esempio, il 5 dicembre è in programma lo sciopero dei 12mila precari che lavorano nel settore giustizia e che il prossimo giugno saranno lasciati a casa e senza i quali i tribunali funzioneranno peggio di prima», ha sottolineato Landini. Il segretario ha aggiunto che «c'è ancora il tema delle tante famiglie che in questi anni hanno avuto la disgrazia di perdere un parente sul lavoro e che sono ancora in attesa di giudizio. Non sono un tecnico ma sinceramente non riesco a capire a cosa serve intervenire sulla separazione delle carriere rispetto alla giustizia che non funziona», ha concluso Landini.
Sul Governo Meloni, Landini ha risposto ai cronisti che chiedevano un giudizio: «Un voto al Governo? Non classificato. Il voto lo dai a chi studia, a chi si applica. Qui cosa stanno facendo? Tutto quello che avevano promesso non lo stanno realizzando. Non avevano detto che cancellavano la Fornero? Invece la stanno peggiorando. Solo per questo dovrebbero dargli un premio perché per riuscire a peggiorarla ce ne vuole. Le persone che non arrivano a fine mese vedono su di loro le bugie che gli vengono raccontate».
«Lo sciopero del 12 dicembre - ha aggiunto - non è solo una protesta. Su ogni tema abbiamo delle proposte riguardo cosa sarebbe necessario fare. Però, quello che registriamo è un Governo che non ha alcuna intenzione di aprire una trattativa e di riconoscere ai sindacati un ruolo di negoziazione».