tradizioni
San Cono, un presepe che ricostruisce le “radici” del centro storico
Realizzato con materiali di recupero, è un omaggio alla memoria e alla pace
La comunità di San Cono si è ritrovata in piazza Umberto I per l’inaugurazione di un presepe che va oltre la semplice rappresentazione natalizia: è un vero e proprio omaggio alla memoria collettiva e alle radici più autentiche del paese. Dopo la celebrazione della messa e la benedizione impartita da don Paolo Politi, cittadini e visitatori hanno potuto ammirare una ricostruzione minuziosa del centro storico, realizzata con pazienza e passione dall’artista locale Nicolò Patrì, pensionato solo sulla carta ma ancora animato da una straordinaria vena creativa.
L’iniziativa nasce dall’idea di Angelo La Loggia, già custode dell’allora Casa del Contadino, oggi Casa dei Caduti in Guerra, e dalla collaborazione con i soci Antonino La Leggia, Giusy Spitale e Grazia Lanza, che hanno sostenuto il progetto con dedizione e spirito civico. Grazie alla maestria di Patrì, materiali semplici e di recupero hanno preso nuova vita, trasformandosi in un piccolo e suggestivo scenario urbano che riproduce fedelmente i luoghi simbolo del paese: la chiesa Madre, la “cappilledda”, i quartieri storici di Milliccuccu, “a Crita” e “Crucifissu”, fino alla rappresentazione della Sacra Famiglia collocata “sutta l’arcu” e alla caratteristica “vanedda longa”.
A rendere ancora più intenso il messaggio, la bandiera della pace che sovrasta la scena richiama l’incertezza del presente e invita alla riflessione sui valori della convivenza, del rispetto e della solidarietà. Il presepe diventa così un ponte tra generazioni: per gli anziani è un tuffo nei ricordi, per i più giovani un’occasione per conoscere e riconoscere le proprie radici. Un’opera che parla di pazienza, di cura e di identità, capace di illuminare simbolicamente il periodo delle feste e di riaffermare la forza delle tradizioni condivise in una società sempre più frenetica e consumistica.