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Il retroscena

Lo schiaffo del rampollo al figlio del boss di Catania: scoppia la faida, per mettere pace interviene la madrina

Durante un summit fra i reggenti del clan si discuteva del ruolo della signora Grazia Santapaola, arrestata dal Ros per associazione mafiosa.

Laura Distefano

12 Dicembre 2025, 13:33

Arrestata la "zia" Grazia Santapaola: la madrina che disse : «Noi siamo il sangue blu della mafia»

La zia Grazia Santaopaola, arrestata dal Ros per associazione mafiosa, avrebbe percepito nel 2022 «sussidi sociali per un totale di 5.000 euro circa». È scritto nero su bianco nell’ordinanza del gip che ha emesso la misura in carcere nei confronti della moglie del boss di Cosa Nostra, Turi Amato.

Per gli investigatori la donna, cugina del padrino Nitto Santapaola, avrebbe «mantenuto un tenore di vita superiore rispetto alle sue modeste entrate». La madrina che si vanta «di essere il sangue blu della mafia» avrebbe avuto le entrate necessarie per ospitare a casa la figlia, che ha una relazione con Ciccio Scuderi, “niculittu”, già coinvolto in diverse inchieste). Questa premessa sul tesoretto della signora Santapaola precede il capitolo sul ruolo di vertice che teneva all’interno della famiglia catanese di Cosa nostra.

Una matrona che doveva essere ascoltata perché rappresentava i Santapaola, i capi supremi della cosca mafiosa. Questo ruolo, secondo il gip, emerge in modo chiaro nella faida interna fra i Nizza e i Saitta. E fra questi ultimi e i Santoro, entrambi del gruppo San Cocimo che storicamente fa riferimento al boss Maurizio Zuccaro. La questione è stata affrontata durante i summit mafiosi nell’officina di Turi Rinaldi “millemachini”, arrestato nel 2022 nel blitz Agorà.

Nel 2018 sono stati «registrati dialoghi» sui contrasti «sorti tra i componenti delle famiglie Nizza e Saitta (riferibile a Lorenzo Saitta ‘u scheletro’)» e fra quest’ultimi e «i Santoro». Per porre fine alle fibrillazioni è stata coinvolta fra gli altri anche «Grazia Santapaola».

A far scoppiare la faida intestina sono Tony Trentuno, genero dell’ergastolano Saitta, e Ciccio Santoro, figlio di Nando Santoro.

«La discussione, apparentemente, trovava origine da vecchi rancori tra i due nuclei familiari», scrive il gip. Frizioni che portano lontano nel tempo. E che si collegano anche all’omicidio di Lorenzo Saitta, cugino omonimo del boss di San Cocimo, per cui è stato condannato in via definitiva Andrea Nizza, il più giovane dei fratelli narcotrafficanti. Il caso che ha fatto precipitare tutto è stato lo schiaffo che Trentuno avrebbe dato a Santoro junior davanti a diversi testimoni. Un affronto che avrebbe portato a una serie di escalation di violenza. La zia Grazia però avrebbe chiesto a tutti di metterci una pietra sopra. Ordini a cui — come emerge dalle intercettazioni — non ci si sarebbe dovuto sottrarre.