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Il fatto

Sicilia, denunciare costa caro: trasferimenti immediati, isolamento e il silenzio delle istituzioni

L'appello di Donegani (PeR): «Proteggere i denuncianti in Sicilia. Il coraggio non si paga con l’emarginazione»

Maria Concetta Goldini

19 Dicembre 2025, 16:40

Sicilia, denunciare costa caro: trasferimenti immediati, isolamento e il silenzio delle istituzioni

Una lettera aperta di Miguel Donegani, Segretario Regionale di PeR e Coordinatore Regionale di Controcorrente PeR la Sicilia, ha sollevato un importante dibattito sulla gestione delle denunce e sulla protezione dei denuncianti in Sicilia. Donegani sottolinea come il trasferimento di un medico da Messina a Milazzo, avvenuto dopo una denuncia pubblica su una gestione distorta del sistema sanitario, sia un segnale preoccupante di come le istituzioni possano reagire alle denunce.

"Il messaggio che ne deriva è devastante: non 'grazie per aver parlato', ma 'stai attento a parlare'", scrive Donegani. "Questo non è un episodio isolato. In queste settimane si registra anche un evidente isolamento politico dell'onorevole Ismaele La Vardera, un isolamento che non nasce dal confronto democratico, ma da un silenzio istituzionale che pesa come una presa di distanza collettiva".

Donegani sottolinea come questo tipo di comportamento possa scoraggiare le persone a denunciare e minare la democrazia. "Lasciare solo chi è sotto protezione significa non colpire una persona soltanto, ma l’idea stessa che denunciare sia un valore da difendere", afferma. "Non si isola solo chi parla. Si scoraggiano tutti gli altri".

La lettera aperta di Donegani è un appello alle istituzioni democratiche a proteggere chi denuncia e a sostenere chi è sotto scorta. "Le istituzioni democratiche hanno una responsabilità precisa: proteggere chi denuncia, sostenere chi è sotto scorta, dimostrare che il coraggio non si paga con l’emarginazione", conclude Donegani. "Perché quando il silenzio diventa la risposta delle istituzioni, quel silenzio rischia di trasformarsi in complicità. E in una democrazia, questo non può e non deve essere accettato".