la storia
Non vedenti e ostacoli: «Per noi pericoli tra auto e transenne»
L'Unione ciechi si fa portavoce di alcuni cittadini siracusani con disabilità visive che denunciano aree non idonee per il transito
"A Natale puoi - fare quello che non puoi fare mai" è il jingle di un vecchio spot. Ma non tutto si può, e le strade di Siracusa – alcune – anche sotto le feste continuano ad essere un problema reale per alcuni siracusani con disabilità visive, che alcune cose non possono farle. Il novero degli impedimenti è trito e ritrito, segnale che una vera e propria rivoluzione culturale e amministrativa non vi sarebbe stata, a partire dalla sciagurata abitudine di lasciare le automobili posteggiate davanti agli scivoli e lasciare ingombranti, immondizia o mastelli sui marciapiedi.
Durante le feste di Santa Lucia, ad esempio, transenne e nastri bicolore usati per proteggere e instradare i fedeli sono stati abbandonati a casaccio al margine dei marciapiedi di viale Cadorna, soprattutto nel periplo del Santuario. Più di una persona non vedente ha segnalato il disagio, e vi si è imbattuta malamente tentando di attraversare la strada nei giorni seguenti alla manifestazione.
Rita, ipovedente grave, racconta di commercianti che in diverse zone della città lasciano esposti i propri prodotti appena fuori dai negozi, vere e proprie trappole, così come chi lascia la macchina sulle strisce pedonali: «cosa che mi provoca una grande tristezza e rabbia». Santa Lucia lei, devota, l’ha seguita «solo per un tratto, ma come potrei mai raggiungere piazza Duomo? Come potrei tornare indietro, da sola?». Piazza Santa Lucia è dispersiva, con pochi servizi. Stringe il cuore. La Borgata buia: se è un problema per tutti, figurarsi per noi.
A dipingere altri aspetti del rapporto tra persone con disabilità visiva e città è Alessandro Calabrò, consigliere dell’Unione Ciechi, che parla dei cordoli «nelle piste ciclabili, non si capisce mai dove attraversare, delle transenne nei pressi dei lavori in corso che rappresentano uno dei principali pericoli, o dei famigerati tombini aperti».
Tutta Siracusa sarebbe funestata da «problemi, per noi ma la Borgata è la cartina di tornasole. Regna il buio, tranne in questi giorni in via Piave per le luminarie. A parte non vederci, il fattore buio provoca in una persona con un handicap visivo, fragile, ansia per possibili atti di delinquenza col favore dell’oscurità. I marciapiedi nelle vie laterali sono quelli vecchi, pericolosissimi». Spostandosi in corso Matteotti, ad esempio, «ci si imbatte in una luminaria così bassa che se sei alto più di 1 metro e 80 ti sfiora la testa. È vero che abbiamo il bastone, ma il bastone segnala il pavimento». Una buona dose di attenzione e urbanità, per strada, non guasterebbe, come nel caso «dei monopattini che ti sfrecciano ad un centimetro mentre chi non vede è concentrato ad attraversare la strada con mille attenzioni perché alcune strade sono un disastro».
"A Natale puoi" canta lo spot. Ma molte cose invece – per alcuni - non puoi farle tutto l’anno.