Turismo
Pianificando con maestria il futuro del comparto
Il progetto pilota è concentrato sulla città di Modica

Roberto Allegrezza al centro tra i promotori del progetto
Grand tour e villeggiatura in Italia. Sono le parole chiave per dare la spinta decisiva al turismo del futuro. Parole tanto semplici quanto rivoluzionarie nell’approccio quotidiano per i significati che assumono una volta declinate in azione costruttiva. A farsene interprete e promotore appassionato è Roberto Allegrezza ideatore del programma “Raccontare l’Italia” che vede concentrato su Modica il progetto pilota.
«È ormai arrivato il tempo di un ‘Manifesto per il futuro del turismo’ - spiega Allegrezza sottolineando un aspetto nevralgico nel cambio approccio - I centri storici sono poli culturali delle comunità che ospitano con orgoglio turisti». Nella road map verso il turismo del futuro torna centrale, come evidenzia Allegrezza, «l’obiettivo della candidatura del Grand tour a patrimonio Unesco e la ricerca di soggetti pubblici e privati che credano in un percorso di coesione e di immagine unitaria dell’Italia nel mondo». L’idea di fondo su cui costruire il futuro del turismo è che «l’Italia ha necessità di esprimersi come unico Distretto sul turismo che nel suo complesso vuol dire viaggio e villeggiatura, riposo, cultura, arte, leggerezza e divertimento, formazione e vacanze, incontro e rigenerazione».
In quest’ottica di cambiamento nel Dna del turismo, si inserisce come evidenzia ancora Allegrezza «la necessità di dare senso al tempo che vogliamo impiegare, costruire un modello turistico che interessi le nuove generazioni, che renda possibile un dialogo generazionale e che permetta di crescere anche quando ti diverti». I centri storici sono quindi da intendere come «poli culturali» e «non come aree commerciali per il turismo». La grande necessita da saper cogliere e realizzare è quella di «rigenerare l’abitare e le vita nei luoghi simbolo di ciascuna comunità. E’ tempo di agire con coraggio anzi direi che ci vuole più coraggio a non far nulla. Così il sistema sociale ed economico si spegne definitivamente».
Tecnologia e relazione umana devono essere quindi «i punti cardini per i prossimi 20 anni e la bellezza di viversi nei ‘poli culturali’ è una opportunità che dobbiamo progettare e trasformare in programma per i prossimi anni ma senza perdere un minuto perché il tempo oggi è assai più veloce di ieri». Nuove generazioni in campo, anche in agricoltura, per un ragionamento che si muove a 360 gradi nella visione proposta da Roberto Allegrezza.