Agrigento Capitale della Cultura
"Nessun'isola, trame di dignità" di Boukal a Lampedusa
Mostra dell’austriaca al museo archeologico delle Pelagie

Da sempre Tanja Boukal lavora con tessuti e video, esplorando migrazioni, sradicamento culturale e dignità umana.
Ogni suo progetto nasce per un luogo specifico, vi si radica, assorbe volti, storie e, in questo caso, l’identità dell’isola.
Lampedusa, approdo e fuga al tempo stesso, è il contesto in cui l’artista ha sviluppato il suo quinto progetto immersivo, terzo dedicato alle rotte del Mediterraneo: il ciclo Hospitium si chiude con «Nessun’Isola. Trame di dignità», un’indagine che intreccia memoria storica e presente dell’isola.
La mostra, inclusa tra i progetti del dossier di candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025, è aperta fino al 15 ottobre al Museo Archeologico Regionale delle Isole Pelagie.
Il percorso espositivo prende avvio dall’ingresso del Museo delle Pelagie — dove è in corso la sperimentazione di un innovativo modello di gestione partecipata tra il Parco della Valle dei Templi e le associazioni locali — e si innesta con discrezione sulla collezione permanente di manufatti e documenti storici al piano terra.
Le opere di «Nessun’Isola», realizzate dal 2008 a oggi, ricostruiscono e commentano il ruolo e le mutevoli percezioni della migrazione nella storia europea del XXI secolo.
In mostra compaiono tessuti, oggetti d’uso e capi di vestiario appartenuti ai migranti, trasformati in opere d’arte.
Boukal impiega materiali e tecniche artigianali «con connotazioni positive per promuovere, attraverso la sua arte, il confronto con le ingiustizie che provengono per molti dai resoconti quotidiani, dalle notizie e in parte dalle ricerche».