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La Sicilia fa il “pieno” di energia: investimenti record sulle rinnovabili

Il convegno "La Sicilia verso il green" organizzato dal nostro giornale: il forte impatto dell’agrisolare, ma la sfida ora è sui biocarburanti

22 Novembre 2025, 07:00

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La Sicilia fa il “pieno” di energia investimenti record su rinnovabili

La Sicilia si conferma crocevia strategico della transizione energetica sia per il nostro Paese sia per l’Europa. Forte della posizione geografica centrale nel Mediterraneo e delle sue peculiarità geo-ambientali e climatiche, la regione ha assunto una rilevanza crescente nelle politiche energetiche europee e nazionali ed è al centro di importanti investimenti sulle energie rinnovabili, con grandi gruppi industriali che puntano sull’Isola con progetti ambiziosi, ma anche con ingenti risorse pubbliche.

Per tracciare lo stato dell’arte nel settore delle rinnovabili si è svolto ieri nella sala convegni dei Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Catania, il convegno “La Sicilia verso il green”, organizzato per il terzo anno consecutivo dal quotidiano La Sicilia con il contributo di un nutrito gruppo di sponsor.

I lavori sono stati introdotti dal sindaco di Catania, Enzo Trantino; da Luca Sammartino, assessore regionale all’Agricoltura; dal direttore responsabile del quotidiano La Sicilia, Antonello Piraneo; da Gian Luca Spriano, Cfo di Palella Holdings; da Santo Gammino, direttore dell’Infn-Lns; e da Lina Scalisi, pro rettore dell’Università di Catania.

(Il direttore responsabile del quotidiano La Sicilia, Antonello Piraneo e Gian Luca Spriano, Cfo di Palella Holdings) 

Sei anni dopo l’avvio del percorso che sta portando la Sicilia ad essere annoverata tra le regioni con la maggiore quota di energia “verde” prodotta in Italia, i dati parlano chiaro. Nei primi nove mesi del 2025 - secondo la Commissione tecnico specialistica della Regione presieduta da Gaetano Armao - sono stati emessi 700 pareri (900 in tutto il 2023 e 1.100 nel 2024) di cui il 60% sono conclusivi (Pic), a questo ritmo il 2025 si concluderà in aumento. Di questi pareri resi, il 60% riguarda provvedimenti in materia energetica. L’investimento stimato totale si aggira sui 50 miliardi. Le autorizzazioni per nuovi impianti di energie rinnovabili in Sicilia, tra il 2022 e il 2024, hanno raggiunto i 6 GW, mentre altri 14 GW sono in istruttoria.

Nel frattempo arrivano altri investimenti e si aprono nuovi cantieri. Marco Lupo, capo dipartimento del ministero dell’Agricoltura, ha ricordato l’impatto del decreto sull’agrisolare, che ha una dote di 8,9 miliardi. In Sicilia per questa misura sono stati finanziati 2.073 progetti con risorse del Pnrr per 177 milioni, promuovendo investimenti totali per circa 300 milioni localizzati in 277 Comuni. Questi progetti consentiranno di installare pannelli con una potenza di 114 MW a beneficio dell’autosufficienza energetica e dell’elettrificazione dei mezzi delle aziende agricole. Finora sono stati completati 819 progetti con una potenza installata di 34 MW. Ulteriori 623 progetti sono in fase di completamento.

Fabrizio Penna, capo dipartimento Unità di missione “Pnrr” del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con un videomessaggio ha ricordato come la seconda misura del Pnrr sia dedicata alla transizione ecologica e 2,3 miliardi sono destinati alla Sicilia per finanziare progetti di economia circolare.

Un capitolo a parte è poi quello dei bio-carburanti. In Sicilia c’è già la bioraffineria di Gela che sta lavorando bene e presto ce ne sarà un’altra a Priolo. L’ingegnere Rosario Pistorio, vice presidente dell’Unione energia per la mobilità, ha, però, ricordato che è ancora molto piccola la quota di biocarburanti utilizzata dal parco veicoli circolante. Il 71% delle emissioni proviene da auto e camion e negli ultimi 15 anni il consumo di benzina è aumentato rispetto al 2010 perché ai veicoli con motore endotermico che adoperano prodotti da fonte fossile si è aggiunta quella delle auto ibride rispetto a quelle elettriche (300mila su 41 milioni di veicoli). E non va meglio per il trasporto su gomma. «Oggi in Sicilia non c’è alternativa alla combustione tradizionale», dice Mauro Nicosia, presidente regionale Sicilia Confetra: «Per ricaricare le batterie elettriche dei camion servirebbe troppo tempo e non ci sono nemmeno le stazioni idonee per farlo. Pertanto, non abbiamo camion a trazione elettrica».

«La Sicilia, come per altro il resto del Paese, deve, però, fare i conti con l’iperproduzione normativa» ha denunciato Matteo Favero, presidente di Globe Italia. Un esempio fallimentare è stato il recente bando sulle Comunità energetiche rinnovabili che è andato deserto proprio per com’è stato redatto. Gli ha fatto eco il deputato regionale Nicola d’Agostino (Fi), secondo il quale «il mondo sta correndo e noi in Sicilia siamo troppo lenti ad adeguare normative e contesto».

Un ruolo molto importante, per non dire fondamentale, nell’accompagnare le imprese nel processo della transizione ecologica viene svolto oggi dalle banche, anche se Stefano Finocchiaro, amministratore del Gruppo Altea, lamenta che le imprese non ottengono credito facilmente. «La doppia transizione ecologica e digitale è un’occasione importante per far evolvere il sistema produttivo regionale» dice Salvatore Malandrino, regional manager di UniCredit Sicilia. «Nel 2024 - dice Malandrino - abbiamo erogato nuova finanza per 1,350 miliardi di euro, il 50% per le imprese. Nel 2025 abbiamo erogato finanziamenti per 1,250 miliardi». Anche la Banca agricola Popolare di Sicilia, sostiene Nico Saraceno, che ne è direttore marketing, supporta le imprese che vogliono usufruire della finanza agevolata per la transizione energetica.

Alla fine di tutto, però, è pur sempre l’uomo il destinatario dei cambiamenti. «Non c’è ancora una filiera che crei le competenze che servono», sostiene Santino Scirè, del Cda dell’Enalp.