I DATI ISTAT
Occupazione ai massimi storici: boom di over 50 e contratti stabili, giovani sempre più ai margini
Il quadro delineato dall’Istituto nazionale di statistica conferma un andamento favorevole, inclusa la componente femminile, mentre restano in ombra i risultati per i più giovani
Occupazione in crescita a ottobre, con il livello più alto mai rilevato dall’inizio delle serie storiche Istat (gennaio 2004), trainata ancora dai contratti a tempo indeterminato e dalla fascia over 50. In calo la disoccupazione.
Il quadro delineato dall’Istituto nazionale di statistica conferma un andamento favorevole, inclusa la componente femminile, mentre restano in ombra i risultati per i più giovani.
Il governo e la maggioranza rivendicano il traguardo, l’opposizione evoca il “Titanic”. I sindacati sollecitano misure per colmare gli squilibri generazionali e di genere.
Gli occupati a ottobre sono 24 milioni 208mila; il tasso di occupazione sale al 62,7%, entrambi record. La disoccupazione scende al 6%, quella giovanile (15-24 anni) al 19,8%. Stabile al 33,2% la quota di inattivi, ossia chi non lavora e non cerca un impiego.
Su base mensile gli occupati aumentano di 75mila unità, con incrementi in tutte le classi d’età tranne i 25-34enni, in flessione di 30mila (e di 51mila su base annua). La variazione tendenziale è positiva: rispetto a ottobre 2024 si contano 224mila addetti in più, ma l’aumento interessa soltanto gli over 50, in progresso di 72mila sul mese e 483mila sull’anno, unica fascia con segno positivo nel confronto annuale.
Prosegue la spinta del lavoro stabile e si rafforza l’autonomo: nell’ultimo anno i dipendenti a tempo indeterminato crescono di 288mila e gli indipendenti di 123mila, mentre i contratti a termine si riducono di 188mila, segnalando un cambiamento nella struttura dell’occupazione.
Soddisfatta la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone: “Il tasso di disoccupazione scende ed è in media europea. Il 62,7% di occupazione conferma la validità della strategia adottata dal governo in questi ultimi tre anni. Il nostro lavoro va avanti, per migliorare ulteriormente e accompagnare sempre più persone verso il lavoro”. Restano tuttavia le criticità per i giovani.
La Uil definisce i numeri “allarmanti” e invoca un piano nazionale per l’occupazione giovanile: “Mentre le nuove generazioni faticano a entrare, continua a crescere l’occupazione degli over50, indice di un mercato che trattiene i lavoratori più anziani e lascia indietro i più giovani. Per evitare una crescita a doppia velocità, chiediamo al governo interventi strutturali”, afferma la segretaria confederale Ivana Veronese.
La Cisl sottolinea che la vera questione “non è più tanto la quantità, quanto la qualità dell’occupazione”, osserva il segretario confederale Mattia Pirulli, rilanciando il patto della responsabilità per sostenere produttività, lavoro e salari.
Per Confcommercio, dall’andamento del mercato del lavoro arriva un segnale “da accogliere con favore, tra gli spiragli di ripresa che si stanno manifestando nei mesi finali di questo difficile 2025”.
Sul fronte politico, la maggioranza rivendica risultati che “premiano” l’azione dell’esecutivo a sostegno di lavoro, imprese e famiglie, come sottolinea il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli. “Chiudendo la stagione del Pd e del M5s dell’assistenzialismo e degli sprechi”, rimarca il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami.
Di segno opposto il giudizio del M5s: “I trombettieri della destra che oggi celebrano i dati Istat sull’occupazione somigliano agli orchestrali del Titanic che continuarono a suonare mentre la nave affondava”, dichiara la capogruppo in commissione Affari sociali al Senato e vicepresidente di Palazzo Madama, Mariolina Castellone.