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L'intervista

La qualità della vita è migliore al Nord? «Privilegiati i numeri economici più delle relazioni, servono nuove metriche»

Per l'economista Schillaci oggi è "pienezza" la parola d'ordine per il benessere personale e professionale. Tra le siciliane, il caso di Siracusa è forse il più eclatante

Leandro Perrotta

03 Dicembre 2025, 10:02

10:41

Classifica qualità della vita, la prof Schillaci: «Privilegiati i numeri economici più delle relazioni, servono nuove metriche»

«Ma come si spiega che il clima di Siracusa sia considerato peggiore di quello di Trento?». A chiederselo è Elita Schillaci, professoressa ordinaria di Economia e Gestione delle imprese dell’Università di Catania, dopo aver letto la classifica sulla “qualità della vita” nelle province italiane stilata come ogni anno, dal 1990, dal Sole 24 Ore.

Il riferimento è a uno dei 90 indicatori del complesso lavoro di approfondimento curato dal quotidiano economico, che pone la provincia siciliana - peraltro la seconda più soleggiata del Paese, dice la classifica - al posto numero 76 per “indice del clima”. La provincia autonoma alpina è invece dieci posizioni più avanti, al numero 67. Trento, nello specifico, è considerata dal Sole 24 Ore - che ogni anno svolge nella città il “Festival dell’economia” - la migliore per qualità della vita in Italia. Siracusa è invece penultima, al posto numero 106 su 107, con solo Reggio Calabria a fare peggio.

«Questa è solo una delle contraddizioni, e non viene spiegata perché manca una nota metodologica. Ce ne sono altre: Siracusa è ad esempio contemporaneamente la migliore per la scarsa mortalità delle imprese, ma la peggiore per i fallimenti delle stesse. E potremmo continuare con molto altro», prosegue la docente. Per la quale il problema è chiaro, e non riguarda solamente il Sole 24 Ore, cioè le fonti. «Come si possono prendere dati da una decina di enti, che vanno da Istat a istituti privati, aggregarli e poi estrarre i risultati senza indicare come questi sono stati normalizzati?». Un problema metodologico, certo, ma soprattutto di scelte: «È chiaro che vengono privilegiati i numeri economici più di quelli relazionali. Questo penalizza città come Siracusa dove da anni c’è un grande fenomeno di attrazione verso chi cerca più qualità della vita rispetto a città come Milano dove affitti e costi sono insostenibili».

Una “narrazione dominante”, come la definisce Schillaci, presente anche in altre classifiche, come quella, sempre recente, di Italia Oggi. «Sono cambiati valori e modelli di riferimento, soprattutto per i giovani. Servono nuovi parametri, e noi ci stiamo lavorando». Schillaci annuncia un nuovo modo per calcolare la qualità della vita «basato su dati provenienti da fonti uniche e scientificamente validati, ma funzionali a far emergere questo nuovo modo di intendere la vita non come una rincorsa al capitale economico ma al “capitale sociale”».

E se «oggi è “pienezza” la parola d’ordine per il benessere», l’indice si chiama quindi “pienezza della vita”. Ha 48 parametri e 3 categorie principali: la vita personale, la vita professionale e quella relazionale. Il tutto è illustrato in un libro che si chiama proprio “Pienezza della vita & nuove metriche di visione territoriale” con sottotitolo “Ripensare innovativamente il valore della vita e dei luoghi”. Nel volume il senso dell’operazione è spiegato con un dato: «Secondo il Gallup State of Global Workplace 2024, 330 milioni di adulti trascorrono almeno due settimane senza parlare con un solo amico o familiare».

E il Sud - anche secondo il Sole 24 Ore - ha ancora un grande vantaggio sull’aspetto relazionale. Ora «è arrivato il momento di raccontare un’Italia dove noi non siamo solo e sempre quelli sfigati e sempre gli altri quelli belli e bravi», conclude Schillaci.