Cronaca
Ragusa e la pedopornografia online, ex dipendente comunale resta ancora ai domiciliari dopo 5 mesi di custodia cautelare
Il 16 comparirà dinanzi al gip del Tribunale di Catania. In casa 160 gigabite di materiale vietato

Dopo oltre cinque mesi di custodia cautelare agli arresti domiciliari, il 16 ottobre comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catania, Luca Lorenzetti, il pensionato ragusano, ex dipendente comunale, ultrasessantacinquenne coinvolto l'8 maggio nell'operazione degli agenti della polizia postale di Catania, nell'ambito di un'indagine sulla pedopornografia online, in cui sono state individuate 8 persone tre delle quali sono state arrestate. Gli indagati hanno un'età compresa tra i 40 ed i 70 anni e risiedono nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa.
L'arresto del pensionato ragusano, difeso dall'avvocato Vito Melfi, è stato convalidato dal Gip del Tribunale di Ragusa, Ivano Infarinato, in quanto avvenuto in territorio ibleo, poi, per competenza in materia le carte sono tornate al Gip catanese. La misura cautelare è stata chiesta dal pubblico ministero della Procura etnea, Irene Frudà. L'arresto in terra iblea è scattato nell’ambito di un’indagine sul contrasto allo sfruttamento sessuale dei minori online dai poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia.
Il pensionato la prossima settimana chiederà di essere giudicato con un rito alternativo, ovvero abbreviato o patteggiamento della pena. L'ultra sessantacinquenne ragusano, ancora ai domiciliari dopo le istanze respinte dal Gip etneo, secondo l'accusa mosse dalla polizia postale era in possesso di 160 gigabite di materiale pedopornografico.
Nei giorni scorsi, invece, ha chiarito la sua posizione ed il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catania, competente per materia, lo ha rimesso in libertà come richiesto dall'avvocato difensore Salvatore Giurdanella, il commercialista modicano arrestato a fine settembre dalla polizia di Stato con l’accusa di pedofilia. L’uomo era finito asai domiciliari, in attesa di ulteriori provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria, che dopo l'interrogatorio di garanzia lo ha rimesso in libertà come richiesto dalla difesa. L’indagine che aveva portato all’arresto del ragioniere modicano è stata condotta dalla Polizia Postale di Catania, specializzata nel contrasto ai crimini informatici. L’ispezione a casa dell'indagato è stata eseguita dagli agenti del Commissariato di polizia di Stato Modica su delega della Procura della Repubblica etnea.