USA
I dem pubblicano le email di Epstein: «Trump a casa mia per ore con Virginia Giuffre». La Casa Bianca: «Solo fango sul presidente»
I deputati democratici della Camera hanno divulgato lo scambio epistolare tra il finanziere e la sua ex compagna Ghislaine Maxwell
I deputati democratici della Camera hanno divulgato una serie di email di Jeffrey Epstein nelle quali il finanziere, morto suicida in carcere nel 2019, menziona più volte Donald Trump.
In uno scambio in particolare, indirizzato alla sua compagna Ghislaine Maxwell — oggi detenuta e condannata a 20 anni per traffico sessuale di minorenni — Epstein afferma che una delle sue vittime avrebbe “trascorso ore a casa mia” con l’allora imprenditore. “Stavo pensando a questo”, ha risposto Maxwell.
Secondo i media statunitensi, la donna si starebbe preparando a chiedere una riduzione della pena all’amministrazione Trump, dopo aver intrattenuto la scorsa estate numerosi contatti che le avrebbero valso un miglioramento delle condizioni di detenzione.
Scambi del 2019 e il caso Mar-a-Lago
Tra i materiali resi pubblici figura anche uno scambio del 2019 tra Epstein e il giornalista Michael Wolff relativo alle circostanze del suo allontanamento da Mar-a-Lago.
“Trump ha detto che ha chiesto di dimettermi, ma non sono mai stato un membro”, scriveva Epstein, aggiungendo: “Ovviamente sapeva delle ragazze, visto che chiese a Ghislaine di smettere”.
Trump ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento o conoscenza delle attività criminali di Epstein, riconoscendo di essere stato suo amico per anni ma di aver poi troncato i rapporti.
Reazioni politiche e polemiche a Capitol Hill
I democratici della Commissione Vigilanza sostengono che la corrispondenza pubblicata — selezionata tra migliaia di documenti degli “Epstein files” trasmessi alla Camera — apra nuovi interrogativi sul rapporto tra i due.
“Queste nuove mail sollevano ampie domande su cos’altro sta nascondendo la Casa Bianca e sulla natura delle relazioni tra Epstein e il presidente”, ha dichiarato Robert Garcia, capogruppo democratico in commissione.
I messaggi promettono di riaccendere il dibattito a Capitol Hill sulla gestione, da parte dell’amministrazione Trump, del dossier Epstein, dopo la marcia indietro rispetto alla promessa elettorale di renderlo pubblico. Una scelta che ha provocato proteste nella base trumpiana e in alcuni settori del Partito repubblicano.
Il passato giudiziario di Epstein
Le email rese note risalgono tutte a dopo l’accordo del 2008 con la magistratura della Florida per favoreggiamento della prostituzione minorile, che costò a Epstein una condanna a 18 mesi in un carcere a minima sicurezza, dei quali ne scontò 13.
In un messaggio del 2 aprile 2011 a Maxwell, pubblicato dalla Cnn, Epstein scriveva: “Voglio che tu capisca che il cane che non ha abbaiato è Trump”, riferendosi al tycoon allora noto per la sua attività televisiva.
Nel testo compare poi un nome oscurato — quello di una delle vittime — che “ha trascorso ore con lui a casa mia, lui non è mai stato menzionato”.
I deputati democratici hanno spiegato di aver cancellato l’identità della giovane per tutelarne la riservatezza, ma in realtà il nome della ragazza è giù uscito su tutti i media: si tratta di Virginia Giuffre, morta suicida.
Le dichiarazioni di Maxwell e la fine del rapporto
La Cnn sottolinea che “il contesto del messaggio non è immediatamente chiaro” e ricorda che, quando ha parlato con Todd Blanche, avvocato personale di Trump poi divenuto vice ministro della Giustizia, Maxwell ha sostenuto di non aver mai visto il presidente in una situazione inappropriata e di non ricordare di averlo incontrato nell’abitazione di Epstein, ma soltanto in contesti mondani in compagnia del finanziere.
Trump ed Epstein furono amici negli anni Novanta e nei primi Duemila, tra New York e Palm Beach. La rottura sarebbe avvenuta nel 2004, con versioni discordanti sulle cause, tra cui una lite per l’acquisto di una proprietà in Florida.
La Casa Bianca
"I democratici hanno consegnato in modo selettivo le mail ai media liberal per creare una falsa narrativa tesa ad infangare il presidente Trump". Così la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, replica alla pubblicazione da parte di diverse emittenti e testate americane delle mail di Epstein.
"La vittima anonima a cui si fa riferimento in queste mail è la scomparsa Virginia Giuffre, che ha più volte affermato che il presidente Trump non è stato coinvolto in alcuna azione illegale e non sarebbe potuto essere più amichevole con lei nelle loro limitate interazioni", ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca, riferendosi alla vittima della rete di traffico minorile di Epstein che negli anni scorsi ha denunciato con maggiore forza gli abusi subiti e che come detto è morta suicida lo scorso aprile.
"I fatti rimangono che il presidente Trump ha cacciato Jeffrey Epstein dal suo club decenni fa perché era viscido con le sue dipendenti compresa Giuffre - aggiunge Leavitt - queste storie non sono altro che tentativi in cattiva fede di distrarre dagli storici successi del presidente Trump. E ogni americano di buon senso può smascherare questa bufala e distrazione dello sforzo per far riaprire il governo".