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il caso

Seimila Airbus a terra per colpa delle radiazioni solari, richiamato pure quello di Papa Leone: che cosa è successo

Problemi con il software di volo: fermati gli A320, aggiornamenti urgenti e sostituzioni hardware

Redazione La Sicilia

29 Novembre 2025, 20:51

23:13

Seimila Airbus a terra per colpa delle radiazioni solari, richiamato pure quello di Papa Leone: che cosa è successo

Un Airbus A320 è un gigante lungo quasi quaranta metri e pesante oltre settanta tonnellate, capace di affrontare decoli in pieno maltempo. Eppure, questa mattina, a fermarne a terra più di 6.000 sono state invisibili ma intense radiazioni solari che, come emerso, possono interferire con i sistemi di controllo, mettendo a repentaglio la sicurezza del volo.

Il costruttore francese, primo produttore mondiale di aeromobili civili, è stato costretto a procedere in tempi rapidissimi all’aggiornamento del programma di gestione di quasi metà della flotta globale, provocando ritardi e cancellazioni in ogni continente.

In alcuni casi si è resa necessaria perfino la sostituzione fisica di un apparato di bordo, come accaduto all’aereo di papa Leone XIV, impegnato in questi giorni in un viaggio tra Turchia e Libano. Il componente sostitutivo – un monitor – è decollato immediatamente da Roma verso Istanbul, ha reso noto la Sala stampa vaticana; il ricambio degli altri hardware non più affidabili richiederà invece più tempo.

Secondo quanto riferito in serata dal governo francese, sarebbero circa un centinaio, contro i mille inizialmente temuti.

Il pontefice è probabilmente il passeggero più noto, ma il guasto ha sconvolto i piani di viaggio di migliaia di persone in tutto il mondo.

Le compagnie indiane IndiGo, Air India e Air India Express, per esempio, hanno annunciato che tra 200 e 250 collegamenti avrebbero subito ritardi o cancellazioni; altri 95 voli sono stati bloccati a Tokyo e ulteriori 90 in Australia. Disservizi anche allo scalo parigino Charles de Gaulle, mentre il Regno Unito è stato colpito solo in parte.

Più delicata la situazione negli Stati Uniti, dove il problema è esploso nel fine settimana del Ringraziamento, periodo di massima mobilità per le riunioni familiari. L’impatto è stato tuttavia relativamente contenuto: i vettori americani continuano a preferire i “loro” Boeing agli Airbus europei.

Tutto è partito da un episodio del 30 ottobre su un volo JetBlue da Cancún (Messico) a Newark, vicino a New York: dopo un’improvvisa picchiata, l’aeromobile ha effettuato un atterraggio d’emergenza a Tampa, in Florida. L’analisi dell’accaduto ha indicato come causa probabile “l’intensa radiazione solare” che “potrebbe corrompere i dati essenziali per il funzionamento dei comandi di volo”.

Di conseguenza, il produttore ha reso noto di aver chiesto a tutti i clienti che impiegano questo software di “interrompere immediatamente i voli”, come riportato nell’allerta inviata già ieri alle autorità aeronautiche per sollecitare un’azione prudenziale immediata. L’azienda ha riconosciuto che “queste raccomandazioni causeranno interruzioni operative per passeggeri e clienti”.

“Desidero scusarmi sinceramente con i nostri clienti e passeggeri che ora sono interessati, ma riteniamo che nulla sia più importante della sicurezza”, ha scritto su LinkedIn il CEO di Airbus Guillaume Faury.

Verso le 13 italiane, comunque, migliaia di aeromobili erano già rientrati in servizio dopo l’aggiornamento del programma, effettuato – ha precisato il ministro dei Trasporti francese Philippe Tabarot“senza intoppi”.

Nel dettaglio, la criticità riguarda un computer di controllo degli elevatori e degli alettoni (Elac) prodotto da Thales, altro colosso francese dell’aerospazio. Il fornitore ha però fatto sapere di non essere responsabile del disservizio: “La funzionalità in questione è supportata da un software che non è di responsabilità di Thales”. Airbus non ha ancora indicato quale azienda abbia sviluppato e aggiornato questo programma.

“Ci scusiamo per l’inconveniente causato e collaboreremo a stretto contatto con gli operatori, mantenendo la sicurezza come nostra priorità assoluta e fondamentale”, ha concluso il gruppo.