Parigi
Il Louvre non riapre dopo il colpo alla Arsenio Lupin, caccia ai ladri travestiti da operai
Rubati i gioielli di Napoleone dal valore inestimabile. Infuriano le polemiche, allarmi delle finestre disattivati. Il ministro della Giustizia: "Non è possibile garantire la sicurezza totale, ma è certo è che abbiamo fallito"

Un furto alla Arsenio Lupen che ha sconvolto la Francia e il mondo intero. Sono bastati pochi minuti per rubare sotto gli occhi di tutti i gioielli della corona di Francia, pezzi dal valore incalcolabile e pagine di storia. Una scena da film, un colpo spettacolare, ieri mattina nel museo più famoso e visitato del mondo: alle 9.30 un camion montacarichi si è fermato sul lato della Senna, fingendo un intervento tecnico.
Quattro minuti più tardi, i rapinatori, travestiti da operai con i gilet gialli erano già nella sala che custodisce i gioielli della Corona di Francia. Dopo sette minuti, i ladri stavano fuggendo su due grossi scooter seminando lungo il tragitto la corona dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, con 1354 diamanti e 56 smeraldi, rimasta danneggiata nella movimentata fuga.
I ladri, forse stranieri - erano in quattro, due nel furgone, due su scooter - hanno approfittato dei lavori in corso sul lato che affaccia sulla Senna per parcheggiare il montacarichi con una piattaforma mobile e sono riusciti a salire dall’esterno fino a una finestra del primo piano, tagliando i vetri, ed entrare nella Galleria d'Apollo, lì hanno forzate le teche. Non hanno dato nell'occhio, hanno agito in prossimità di un cantiere che da mesi ostruisce la circolazione con camion, gru e furgoni.
Il Louvre - che aveva annunciato per stamattina la riapertura ai visitatori, chiudendo solo "alcune aree" - ha invece comunicato che resterà chiuso anche oggi, all’indomani del furto che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito "un attentato a un patrimonio che amiamo perché è la nostra storia", assicurando che "recupereremo le opere e i responsabili saranno assicurati alla giustizia".
"Penso che stamattina tutti i francesi abbiano un po' l’impressione di essere stati svaligiati. Non è possibile garantire la sicurezza totale di tutti i luoghi, ma quel che è certo è che abbiamo fallito". Così ai microfoni di France Inter il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, all’indomani del furto al Louvre. Un colpo che dà "un’immagine pessima della Francia", ha detto, dopo che gli autori sono riusciti a "mettere un montacarichi nel mezzo della strada a Parigi, far salire delle persone in pochi minuti per recuperare gioielli dal valore inestimabile".
Il furto ha scatenato polemiche infuocate sulla sicurezza del museo, oggi visto come "troppo vulnerabile". Da anni infuriano le polemiche sulla sicurezza e la vetustà delle strutture del Louvre. E lo storico dell'arte Rykner accusa: "Colpe enormi, gli allarmi delle finestre erano disattivati". E anche quelli delle teche pare, dalle prime dichiarazioni, che non abbiano suonato dopo essere state aperte dai ladri. Non c'erano guardie nel salone, né custodi.
Il furto - secondo il ministro dell’Interno, Laurent Nuñez - è opera di «professionisti» dello scasso, che potrebbero essere «stranieri» e forse noti per colpi del genere.
Per il ministero della Cultura, grazie all’intervento degli agenti del museo, «i malfattori sono stati messi in fuga ed hanno lasciato sul posto le loro attrezzature». I gioielli rubati, secondo gli esperti, sono difficili se non in impossibili da rivendere sul mercato e potrebbero aver agito su commissione o potrebbero essere intenzionati a venire in possesso di pietre preziose «per un’operazione di riciclaggio».
«Uno dei malviventi ha cercato di incendiare il montacarichi": ha riferito la ministra francese della Cultura, Rachida, Dati, tornando a parlare questa mattina del colpo al Louvre. Intervistata da CNews, la ministra ha detto che «i rapinatori sono rimasti nella sala (del museo) 3 minuti e 57 secondi o 3 minuti e 52 secondi. Sono andati direttamente verso le vetrine, sapevano esattamente ciò che volevano. Sono stati molto efficaci». E ancora: «Uno dei malviventi ha cercato di incendiare il montacarichi», con la quale i rapinatori si sono introdotti nel museo, ha aggiunto Dati, secondo cui questo ha consentito «di lasciare indizi sul posto».
Gli otto oggetti di "valore patrimoniale inestimabile" rubati sono: un diadema della parure della regina Marie-Amélie e della regina Ortensia; un collier della parure di zaffiri della regine Marie-Amélie e della regina Ortensia; orecchini fabbricati con due pietre della parure di zaffiri della regina Marie-Amélie e della regina Ortensia; un collier di smeraldi della parure di Marie-Louise; un paio di orecchini di smeraldo della parure di Marie-Louise; una spilla detta "spilla reliquia"; un diadema dell’imperatrice Eugenia; un grande gioiello da corsetto dell’imperatrice Eugenia.
Un furto davvero da film: chissà se i novelli Lupin che hanno sottratto i gioielli di Napoleone si sono ispirati alla serie Netflix che ha rinnovato il mito del ladro gentiluomo. Proprio nel museo parigino è ambientata infatti una delle prime scene di "Lupin": il protagonista, Assane Diop, interpretato da Omar Sy, ruba una preziosa collana di diamanti appartenuta alla regina Maria Antonietta.