Politica
Calabrese (Pd): "Appalto rifiuti, il trasparente Cassì nasconde il bando da 100 milioni"
E il segretario cittadino dei democratici Schininà chiede che il capitolato possa essere esaminato dal civico consesso

Il consigliere comunale Peppe Calabrese e il segretario cittadino Riccardo Schininà
Il Partito Democratico di Ragusa stigmatizza con fermezza la gestione dell’iter del nuovo appalto dei rifiuti, bollando come una “messinscena utile solo a mascherare il grave fallimento amministrativo e la palese mancanza di trasparenza” l’atteggiamento dell’amministrazione dopo l’incontro con i sindacati. Nonostante il tono trionfalistico con cui sindaco e assessore competente hanno annunciato l’intesa con le organizzazioni sindacali — intesa che suscita perplessità in assenza di una lettura preventiva del capitolato da parte di queste ultime — il PD denuncia un ritardo complessivo di 18 mesi rispetto alla scadenza del primo affidamento e la volontà di procedere al nuovo appalto senza sottoporre il documento all’esame del Consiglio comunale. “Il capitolato andava preparato sei mesi prima della scadenza — dichiara in particolare Peppe Calabrese, capogruppo PD in Consiglio comunale — e con la nuova proroga di sei mesi, si giunge a un totale di 18 mesi di ritardo: un dato di per sé vergognoso e un fallimento in partenza. Inoltre, il sindaco Cassì mentre da una parte dice di guidare un’amministrazione trasparente, nasconde l'atto amministrativo più importante e costoso per la città dei prossimi otto anni, pari a oltre 100 milioni di euro”. Duro anche l’intervento del segretario del circolo PD di Ragusa, Riccardo Schininà: “Evitare di sottoporre il nuovo capitolato all’esame del civico consesso è un atteggiamento antidemocratico. Su questo atto importantissimo per Ragusa, non sono state convocate né le commissioni consiliari, né i partiti, né le parti sociali, né i cittadini, impedendo di dare indicazioni su un servizio che condizionerà la pulizia e le risorse di Ragusa, Ibla, Marina e San Giacomo per due sindacature”.
Il Pd rivendica inoltre di aver messo in allarme opinione pubblica e sindacati sulle garanzie occupazionali e sulla segretezza dell’atto. “Se il problema per i lavoratori si è risolto, così come riportato dagli organi di stampa — aggiunge Schininà — ci prendiamo il merito di aver sollevato la questione e per essere stati al loro fianco. Tuttavia, crederemo solo a quanto potremo leggere e non a mere promesse. Continueremo a vigilare, ovviamente”. Di fronte all’operato dell’amministrazione, i democratici annunciano che valuteranno ogni iniziativa utile, compresa la possibilità di ricorrere al Tar, per garantire trasparenza e legalità nella gara. “Per dare voce alla città e ripristinare la prerogativa politica del Consiglio — annuncia poi Calabrese — il PD chiede l'immediata convocazione di un Consiglio comunale aperto sulla questione dei rifiuti e sul nuovo capitolato”.
“La trasparenza e la condivisione — conclude Schininà — si devono non tanto al Pd, ma ai cittadini ragusani che hanno il dovere di sapere come vengono impegnate le risorse pubbliche, per questo non solo è necessario l’esame dell’atto da parte dei consiglieri, ma anche che i ragusani possano dire la propria nel corso del Consiglio comunale aperto che ci accingiamo a chiedere ufficialmente”.