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Contributi dell’Ars, Maletto guarda tutti dall’alto a ogni cittadino 700 euro (90 volte più di Catania)

L'affondo di Adriano Varrica, deputato regionale M5S: «Fondi pluriennali per fasce di popolazione, senza creare disparità»

Leandro Perrotta

30 Ottobre 2025, 09:35

09:36

Contributi dell’Ars, Maletto guarda tutti dall’alto a ogni cittadino 700 euro (90 volte più di Catania)

Da Maletto, paesino collocato a mille metri su un cono vulcanico ormai spento alle pendici dell’Etna, guardano dall’alto tutta la Sicilia. Non solo geograficamente: il minuscolo Comune ha solo 3.500 abitanti ma la Regione gli ha erogato negli ultimi tre anni finanziamenti diretti per 2 milioni e 486 mila euro. Ovvero, quasi 700 euro per abitante. Si tratta, tra i piccoli centri con meno di 5 mila abitanti siciliani, di quello che ha ricevuto di gran lunga la cifra più sostanziosa. Talmente alta da superare la quota di finanziamenti destinati al capoluogo, Catania, che si ferma a 2,33 milioni, ovvero meno di 8 euro ad abitante.

Quello della “città delle fragole” è solo uno dei tanti casi di enormi disparità messo in luce dall’analisi effettuata dal deputato regionale del Movimento 5 Stelle Adriano Varrica. In un documento pubblicato sul suo sito web ha messo insieme “tutte le attribuzioni dirette ai Comuni erogate in tutti gli strumenti finanziari, degli ultimi tre anni, dalle leggi di bilancio alle varie manovrine. Sono circa 200 milioni di euro, ed emergono squilibri frutto di scelte individuali”, spiega a La Sicilia. E sono tante le sorprese: la già citata Maletto ha ricevuto fondi per tre volte rispetto a Trapani – solo 748.000 euro – e 16 volte più di Alcamo, che con 150.000 euro in tutto ha una quota irrisoria di 3,16 euro per ognuno dei 45 mila abitanti. Non va molto meglio a Mazara del Vallo, 50 mila abitanti e 180.000 euro totali, pari a 3,58 euro pro capite.

Il caso più “eccezionale” è però quello di Siculiana, in provincia di Agrigento: zero euro di finanziamenti diretti in 36 mesi, l’unico Comune nell’Isola. “In questi anni – riferisce il sindaco Peppe Zambuto – abbiamo ricevuto fondi solo specifici per la migrazione insieme ad altri Comuni della provincia come Lampedusa, e mai finanziamenti diretti. Anche 100 mila euro sarebbero ossigeno. Ma certo non avrei mai detto che fossimo gli unici, il dato mi fa un po’ ridere: è chiaro che per ottenere questi fondi evidentemente devi chiedere a qualcuno, e noi o non abbiamo chiesto abbastanza e non siamo così bravi a farci sentire. E fa anche arrabbiare. noi facciamo tanti sacrifici e poi scopriamo che si spendono centinaia di migliaia di euro per una sagra. Magari – conclude ironico Zambuto – ora scoprono che manchiamo e ci ricompensano nella prossima manovrina”.

Dall’analisi effettuata sui 391 Comuni siciliani si scopre però come il “record” di attribuzioni per abitante spetti a Campofelice di Fitalia (in provincia di Palermo) che ha ricevuto 817.000 euro, ovvero oltre 1.800 per ciascuno dei suoi 452 abitanti. Seguono poi, prima di arrivare alla già citata Maletto (quinta) tre Comuni del messinese: al secondo posto Santa Domenica di Vittoria, con 1,46 milioni per 851 residenti, cioè 1.700 euro l’uno, al quarto Fiumendinisi (Comune di origine di Cateno De Luca) con oltre un milione, pari a 812 euro per ognuno dei 1.277 abitanti. Al terzo posto c’è Mazzarrà Sant’Andrea con contributi nel triennio di 1,93 milioni, 1.390 euro ad abitante. “Ma per Mazzarrà – spiega ancora Varrica – la spiegazione c’è, ed è la discarica. I contributi sono infatti quasi tutti destinati a questo specifico motivo. Così come per Agrigento “Capitale della Cultura” che ha ricevuto più contributi di tutti, 6,4 milioni, e Gibellina “Capitale dell’Arte Contemporanea” con 2,5 milioni. Insomma, questo lavoro è servito per fare un quadro complessivo. Non contestiamo i finanziamenti motivati da specificità, ma il metodo generale”.

Un “metodo”, basato su erogazioni specifiche che Varrica chiede di cambiare radicalmente: “Come gruppo M5S all’Ars, abbiamo da tempo depositato una proposta di legge a mia prima firma, denominata “Fondo piccole opere infrastrutturali”, che richiama l’esperienza dei governi Conte. La proposta è di istituire fondi pluriennali attribuiti a tutti i Comuni per fasce di popolazione, permettendo agli enti di programmare e intervenire senza creare disparità”.

Varrica, nella sua analisi, ha anche diviso i Comuni per “fasce” di popolazione, ricavando anche le medie. Le anomalie, come già riferito, si concentrano nella fascia dei Comuni sotto i 5 mila abitanti, ma non c’è solo Maletto, Santa Domenica e Fiumendinisi, patria di Cateno De Luca: al piccolo Aidone (poco più di 4.000 abitanti) 1,7 milioni di euro, a San Cono (2.400 abitanti) oltre 1,5 milioni. Poco meno di 1,5 milioni sono andati, sempre in questa fascia, anche a Ragalna e Roccalumera, che di abitanti ne contano 4.000 circa entrambi. A Siculiana, fanalino di coda dei 212 Comuni di questa categoria, in tre anni non è arrivato mai nulla.

Tra i 39 Comuni della fascia da 20 mila a 50 mila abitanti spiccano, come detto Alcamo e Mazara, a fronte di una media della fascia di quasi 1,2 milioni. Ma nettamente più sostanziosi nella stessa fascia i finanziamenti a Licata (4.136.500 euro), Comiso (3.485.000 euro), Belpasso (3.068.000 euro), Paternò (2.657.000 euro) e Monreale (

2.520.933 euro).