Politica
Ispica, il sindaco sfiduciato e la prospettiva dei ricorsi
Ieri sera in consiglio comunale scontro dialettico forte tra le parti
Il sindaco Innocenzo Leontini prima della seduta consiliare che l'ha sfiduciato
Innocenzo Leontini è stato sfiduciato dalla carica di sindaco del Comune di Ispica. La votazione della mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino di Forza Italia è arrivata dopo le 20,30 di ieri sera al termine di una seduta lunga, caratterizzata da tre sospensioni per un totale di oltre 2 ore. La seduta aveva preso il via intorno alle 15,30.
La prima sospensione è stata richiesta ad apertura di seduta da parte dei firmatari della sfiducia i quali, in virtù di una nota inviata a tutti i consiglieri dal segretario comunale attraverso cui lo stesso annunciava il parere dell’assessorato regionale alle autonomie che dichiara inammissibile l’atto, hanno espresso la necessità di un confronto prima di procedere con il voto. I promotori dell’iniziativa non hanno gradito il tono della nota del segretario generale che, pur sostenendo il diritto dell’assise di votare la mozione, ha rammentato ai consiglieri le responsabilità amministrative, economiche e civili come conseguenza dell’approvazione di un atto dichiarato illegittimo.
Nel corso della seduta, molto partecipata e a tratti accesa, si è dibattuto quasi esclusivamente sulla legittimità dell’atto con i pareri discordanti del primo cittadino e dei suoi oppositori. Durante il suo lungo intervento, infatti, Leontini ha stigmatizzato l’azione dei 9 firmatari affermando che il loro è un attacco personale che non ha altre finalità se non quella di infangarlo, ma che nessun effetto concreto avrà da un punto di vista politico-amministrativo dato che il mandato è in scadenza.
“Si tratta di un’azione personalistica, irregolare e giuridicamente inammissibile- ha detto Leontini, qui è inutile parlare di contenuti, non ha senso visto che i firmatari, pur davanti a tre pareri, ritengono di andare avanti, evidentemente si pongono al di sopra di tutto”. Secondo Leontini la mozione doveva essere presentata 180 giorni prima del mandato naturale (4 ottobre 2025), mentre è stata presentata tenuto conto della prorogatio tecnica concessa per allineare gli appuntamenti elettorali che storicamente in Sicilia si tengono in primavera. Per l’opposizione, invece, come spiegato dal consigliere del Pd Gianni Stornello, la mozione è stata presentata nei termini e lo stesso ha richiamato atti del ministero e della Corte dei Conti che, facendo riferimento alla relazione di fine mandato, prorogano la presentazione oltre il quinquennio qualora la legislatura si protrae per via di una proroga.
“Perché lo slittamento del termine vale per la relazione di fine mandato e non per la mozione?” E’ quanto si chiedono i firmatari della sfiducia che si dicono pronti a difendere la propria scelta nelle sedi opportune. Determinante, per l’approvazione dell’atto, è stato il voto del presidente del consiglio comunale Giambattista Genovese, mentre chi non lo ha firmato è uscito dall’aula. “Sono dispiaciuto - ha detto Genovese - non ho votato a cuor leggero e non ho nulla di personale contro il sindaco, ma la mia decisione è frutto di una presa d’atto che le cose non funzionano”. Subito dopo il voto il sindaco ha annunciato che presenterà ricorso perché ritiene l’atto nullo. Intanto sempre nella serata di ieri ha nominato quale vicesindaco Tonino Cafisi chiamato, nelle more, a rappresentare l’amministrazione.