centrosinistra
Schlein a Siracusa chiede un passo indietro di Schifani: «Il problema non è Cuffaro, ma chi guida la Regione»
La segretaria del Pd interviene in video collegamento . «La politica siciliana è ostaggio degli scandali del centrodestra». Quindi parla di come costruire l'alternativa progressista
«La politica siciliana è ostaggio degli scandali del centrodestra e del governo regionale. Bisogna liberare la Sicilia da questa cappa che la tiene a freno». Elly Schlein interviene al convegno del Partito democratico a Siracusa dal titolo "Liberiamo la Sicilia da malaffare, corruzione e clientele". E torna a chiedere un passo indietro al governatore Renato Schifani, alla luce della bufera politico-giudiziaria che sta colpendo la maggioranza di centrodestra.
«Le intercettazioni dimostrano che il problema è profondo - dice la segretaria del Pd - perché c'è stata una gestione della sanità, degli appalti, dei concorsi piegata a interessi clientelari, una consorteria che impedisce il cambiamento e uccide la speranza dei siciliani. Il problema non è solo Cuffaro, ma chi guida la Regione. Non siamo alla ricerca di facili capri espiatori, ci sono stati altri scandali: dal presidente dell'Ars ad alcuni deputati. La destra è in crisi profonda e Schifani dovrebbe prenderne atto e trarne le dovute conseguenze. È troppo facile sospendere i tecnici e gli assessori anziché affrontare i nodi politici».
Per la segretaria dem, «il quadro è inquietante, un sistema di potere ramificato, in cui Cuffaro aveva la golden share del governo regionale. Non solo sulla sanità, ma anche sui concorsi e nel terzo settore. Riportare un po' di normalità è un ottimo programma per la sfida che ci attende».
Prima di passare al futuro del centrosinistra, Schlein affronta il tema Ponte dello Stretto, su cui oggi la Corte dei Conti ha annunciato una nuova bocciatura: «La Corte dei conti ha bloccato un progetto ingiusto, sbagliato, dannoso e vecchio». Un passaggio anche sulle «morti violente degli ultimi mesi nei luoghi dove i giovani si ritrovano la sera, voglio citare - dice - Giuseppe Di Dio, il 16enne di Capizzi», ucciso da un ventenne perché si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. «Succedono molte cose di cui la politica e le istituzioni si devono occupare. Purtroppo non se ne parla abbastanza».
Quindi la segretaria invita il Pd siciliano a «costruire un'alternativa non da soli, so - dice - che avete costruito una mobilitazione unitaria con le altre opposizioni. Non basta nemmeno l'unità delle forze politiche, bisogna ma intrecciarle con il fermento dei giovani che si battono contro lo spopolamento, del mondo della cultura, delle associazioni stanche del clientelismo che le ha sempre punite quando si trattava di discutere del bilancio, degli imprenditori innovativi. Il campo progressista deve ricostruire da queste realtà. L'associazionismo laico e cattolico va sostenuto a prescindere dalla vicinanza e dalle idee politiche».