Governo
Manovra, giro di vite sui compensi dei professionisti: bloccati anche incarichi pagati dallo Stato
Nelle settimane passate erano subito sorte le contestazioni delle categorie ordinistiche
Giro di vite per la norma nella Legge di Bilancio per il 2026, all’esame del Senato, che vincola il saldo delle parcelle dei liberi professionisti che operano per la Pubblica amministrazione alla loro regolarità fiscale e contributiva: la riformulazione del testo, siglata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, estende lo 'stop' al pagamento a tutti gli «emolumenti», inclusi quelli dovuti da soggetti diversi dalla Pa per incarichi con compensi «a carico dello Stato».
Nelle settimane passate, quando la disposizione, meno restrittiva di quella governativa approdata ieri a palazzo Madama, era stata inserita nella manovra economica, erano subito sorte le contestazioni delle categorie ordinistiche: il primo a lanciare l’allarme era stato il presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf) Francesco Greco che, in una nota del 28 ottobre scorso, aveva parlato di una norma «vessatoria e discriminatoria nei confronti dei liberi professionisti». E ciò soprattutto, aveva argomentato il numero uno degli oltre 232.000 avvocati italiani, perché i lavoratori dipendenti, «se inadempienti ai propri obblighi fiscali, anche di importo rilevante, mantengono il diritto, ovvio e corretto, alla retribuzione».