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Porti: «Annalisa, siamo al tuo fianco». Schifani loda Tardino, ma c'è ancora il ricorso al Tar. Sul Ponte: «Messi 1,3 miliardi con convinzione»
Ospite del convegno al Palermo Marina Yachting, il governatore ha parlato a ruota libera: dal porto del capoluogo ai termovalorizzatori, passando per il Ponte
«Annalisa, siamo al tuo fianco». Renato Schifani mette fine allo scontro istituzionale sulla nomina di Annalisa Tardino a capo dell'Autorità portuale della Sicilia occidentale. Ad agosto l'accelerazione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini sulla scelta dell'ex eurodeputata della Lega aveva portato alla reazione del governatore siciliano, che avrebbe preferito un'altra figura. Al punto da rivolgersi al Tar Sicilia e il pronunciamento è previsto a gennaio. Stamattina, però, Schifani, ospite dell'evento "Noi, il Mediterraneo", in corso al Palermo Marina Yachting, ha usato parole al miele.
«Noi - ha detto - abbiamo espresso delle perplessità sul profilo dei titoli per ricoprire il ruolo di presidente dell'Autorità portuale. Io conoscevo già l'avvocato Tardino e la stimavo prima ancora di questo incarico, avevamo un ottimo rapporto. Dobbiamo scindere le cose, devo dire che comunque sta dando prova di impegno, ce la sta mettendo tutta e questo è un dato di fatto, il tempo vedrà». Poi, rivolgendosi direttamente a Tardino: «Annalisa, tu erediti una realtà di grande spessore e qualità, sulla quale il governo regionale punta. Siamo al tuo fianco».
Parole a cui ha risposto Tardino: «Stiamo lavorando bene, non ci sono state tensioni con la Regione, c'è stato solo un contraddittorio istituzionale che credo sia sempre più proficuo, e quindi abbiamo semplicemente lavorato. Ho un incarico da parte del governo nazionale, io ho fatto solo la mia parte».
Schifani ha dato all'Autorità portuale di portare avanti «molto speditamente» i lavori in atto. «Siamo molto soddisfatti dell'attività di questa istituzione, è stato restituito il mare ai cittadini palermitani e anche ai siciliani. Questo è un fatto socialmente rilevante, al di là della dinamica dei trasporti e dell'aumento del PIL, che passa anche dall'aumento delle presenze turistiche e dell'export su quale punteremo in manovra, per esempio abbiamo stanziato ben 10 milioni per ridurre i costi di export dei nostri produttori per combattere un'eventuale crisi nascente dai tassi di Trump».
PONTE SULLO STRETTO
Oltre a Tardino, Schifani ha ribadito di essere sempre «al fianco» di Matteo Salvini sulla questione ponte. Nessuna risposta a chi - tutte le opposizioni, ma anche il deputato Cateno De Luca - gli chiede di farsi restituire dal governo nazionale 1,3 miliardi di fondi Fsc che la giunta regionale ha deciso di destinare al Ponte. «Tifo per la realizzazione del Ponte sullo Stretto - ha detto oggi il governatore - noi abbiamo con convinzione appostato 1 miliardo e 300 milioni per la realizzazione di questa opera, perché mi sembra doveroso che la Regione faccia la propria parte. Noi continuiamo a credere in questa infrastruttura, saremo al fianco del ministro Salvini, del presidente del Consiglio Meloni in tutte le battaglie istituzionali che dovessero essere poste in essere per realizzare questa grande opera, che cambierà lo scenario non soltanto del commercio e del turismo siciliano, ma dell'intero Mezzogiorno e, credo, anche dell'intero Paese». Insomma, per adesso quei soldi restano dove sono, nonostante il governo Meloni abbia spostato 780 milioni del pacchetto Ponte al 2033. E dirottato queste risorse soprattutto su incentivi alle imprese per la transizione energetica e digitale.
«Sia io che Salvini - ha aggiunto Schifani - abbiamo sempre saputo che il percorso sarebbe stato complesso e tortuoso sotto vari punti di vista. Sin dal primo momento Salvini è stato il ministro dei Trasporti che ha creduto in quello che era il progetto di Berlusconi, il Ponte sullo Stretto, ci ha creduto e sta operando in tal senso con grande determinazione e coerenza, anche dovendo schivare i problemi che poi intervengono sotto il profilo procedurale. Io sono fiducioso sulla realizzazione dell'opera perché il Governo è determinato».
L'ECONOMIA DELL'ISOLA
Il governatore ha sottolineato che in Sicilia «stiamo vivendo un momento di crescita, certificato da società di rating, dai dati economici, diminuisce la cassa integrazione, aumenta l'occupazione, crescono il prodotto interno lordo e le entrate tributarie. Stiamo attuando una politica liberale berlusconiana di dare liquidità alle imprese, a chi investe, a chi rischia con il proprio capitale e crea ricchezza e lavoro. Su questo puntiamo senza dimenticare l'attenzione al sociale e le fasce deboli»
TERMOVALORIZZATORI
«Come per il Ponte, anche nel mio piccolo sto cercando di schivare i problemi che intervengono sulla realizzazione dei termovalorizzatori - ha continuato il governatore a margine del convegno a Palermo - Quando le opere sono di fortissimo impatto strutturale, di cambiamento anche nella realtà sociale, bisogna prevedere anche delle difficoltà. Sui termovalorizzatori le abbiamo avute, con contenziosi, con certa opinione pubblica, anche di una campagna stampa subdolamente ostile a quello che vorrei realizzare - ha detto il presidente - ma io vado avanti perché intendo completamente ribaltare questo sistema di gestione dei rifiuti che in passato ha ammorbato quella che è la qualità della vita dei siciliani anche sotto il profilo igienico ambientale. È evidente - ha concluso - che questo è un settore delicato, un settore dove vi sono fortissimi interessi, dove la realizzazione dei termovalorizzatori andrà a incidere, lo sappiamo, siamo perfettamente consapevoli, ma noi andiamo per la nostra strada sereni e pacati nel solco della legalità».
