SERIE A
Un super Bologna stende il Napoli: la squadra di Conte perde 2-0 al Dall'Ara e cede la vetta della classifica
Dalling e Lukumì in gol, i padroni di casa giocano nettamente meglio dei campioni d'Italia e volano nei "piani alti" del campionato
Assalto alla zona Champions del Bologna: i rossoblù fermano il Napoli capolista, si confermano squadra imbattibile e imbattuta al Dall’Ara e agganciano momentaneamente la Roma al quarto posto. Vince e si mostra squadra solida quella di Italiano, che accelera nella ripresa e vola con i gol di Dallinga e Lucumi.
Sgonfia, sgonfissima, invece, la capolista, che non sfrutta l’occasione di ritrovare la vetta solitaria della classifica e vede i rossoblù salire a una sola lunghezza di distanza: terza partita consecutiva senza gol all’attivo, con la squadra di Conte che tira una sola volta nello specchio della porta avversaria, sempre sotto ritmo.
Il Bologna ha molto da festeggiare: oltre al risultato che proietta i rossoblù nel gruppo delle grandi della Serie A c'è stato l'esordio nel massimo campionato del 17enne Pessina, chiamato a difendere i pali della squadra di Italiano dopo appena 8' per sostituire Skorupski, costretto a uscire per un infortunio muscolare.
Quello al Dall’Ara era annunciato come un big match, soprattutto per le chance del Napoli di allungare in vetta, e una big si dimostra il Bologna, reduce dai 70 minuti giocati in inferiorità numerica con il Brann in Europa League giovedì e privo di Freuler e Immobile. Gli azzurri in emergenza senza De Bruyne, Gilmour, Lukaku, Meret e Spinazzola ripartono dagli 11 schierati in Champions con l’Eintracht, mentre Italiano cambia 6 uomini rispetto al match europeo.
Il match nel primo tempo non decolla. Il Bologna perde il portiere, che si infortuna alla coscia destra durante un rinvio. Dentro Massimo Pessina, prodotto del settore giovanile. Il Napoli, però, lo misura con un debole tiro da fuori di Elmas al minuto 19, dopo una palla persa da Dallinga e una ripartenza ospite guidata da Politano. Il Bologna risponde con un colpo di testa di Lucumi alto, su corner, e con una conclusione da fuori di Rowe neutralizzata in angolo da Milinkovic.
Succede poco fino all’intervallo e nella pausa tra i due tempi Italiano inserisce Cambiaghi per Rowe, nel tentativo di cambiare marcia: e la scelta del tecnico si dimostra subito azzeccata. Una mossa determinante, perché al quinto della ripresa, Orsolini avvia la ripartenza, che passa da Dallinga e proprio da Cambiaghi, che salta Di Lorenzo e centra il cross basso su cui Dallinga d’esterno anticipa Rahmani. E beffa Milinkovic Savic sul primo palo: i padroni di casa passano in vantaggio ed esultano i 33mila di un Dall’Ara esaurito.
Si accende la partita, si accende il Bologna, ma non il Napoli (un solo tiro in porta per i partenopei). La squadra di Italiano attacca e fa male trovando spesso la superiorità numerica sulle fasce. E dalle fasce arriva anche il raddoppio, con Holm che a destra salta Elmas e crossa, in mezzo Lucumi svetta su Buongiorno ed è 2-0.
Conte prova a reagire con i cambi, ma non va oltre qualche corner. Negli ultimi 10 minuti, Italiano opta per la difesa a 3, inserendo Casale: è la mossa che chiude il match, con i padroni di casa che sfiorano in tre occasioni il tris in contropiede con Bernardeschi e Dallinga. Il Bologna vince e vola, per il Napoli brusca frenata.
Le interviste
Contro il Bologna "mancava energia in tutto. Quello che dispiace è constatare che loro avevano più energia, più voglia ed entusiasmo. Questo ci deve far riflettere, è la quinta sconfitta da inizio anno e significa che c'è da fare delle riflessioni. Le avevamo fatte. Loro hanno giocato giovedì e sembravano avvelenati, noi abbiamo fatto il compitino finché la partita è stata in equilibrio e poi ci siamo sciolti. Questo dispiace perché non c'era l'energia che voglio". Lo ha detto il tecnico del Napoli, Antonio Conte, dopo il brusco 2-0 subito dal Bologna.
"Sono preoccupato, c'è poco da dire perché una squadra che viene indicata come protagonista e perde cinque partite significa che c'è qualcosa che non sta andando per il verso giusto - ha aggiunto Conte -. Non dobbiamo mai dimenticare che dopo uno scudetto vinto siamo arrivati decimi: questo non è stato di grande insegnamento perché si pensa che dall’oggi al domani il brutto anatroccolo diventa cigno. La vittoria dell’anno scorso è stata una cosa straordinaria che non c'entra. Quest’anno stiamo continuando a lavorare ma ci dobbiamo chiedere se lo stiamo facendo nel modo giusto o se lo stiamo facendo crogiolandoci sul fatto che si è vinto e ci indicano come favoriti e pensiamo qualcosa di diverso. Sicuramente non abbiamo quella energia positiva che c'era l'anno corso e non è da oggi"