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La giornata

A Catania un corteo di oltre 7mila persone: studenti, famiglie e professionisti per Gaza e la Flotilla - IL VIDEO

L'appuntamento è alle 9.30 al porto. Ci sono migliaia di studenti medi e universitari, avvocati, insegnanti, associazioni, scout, famiglie e professionisti. La trasversalità del sostegno catanese alla causa palestinese si misura in particolare in due immagini

Salvo Catalano

03 Ottobre 2025, 16:30

03 Ottobre 2025, 18:03

La misura della popolarità e della trasversalità del sostegno alla causa palestinese, anche a Catania, oggi ha due immagini. Il corteo organizzato dai sindacati Cgil, Cobas e Usb (per i quali le presenze hanno superato le 20mila) lascia il porto, esonda da via Calì e riempie via Vittorio Emanuele. È un fiume colorato, chiassoso e popolato da età, culture politiche e professionalità diverse. Composto da oltre settemila persone.

La seconda immagine è di qualche ora dopo. Quando una frangia minoritaria - ma composta almeno da 500 persone - decide di non proseguire nel percorso prestabilito, di non raggiungere quindi piazza Castello Ursino insieme al resto della compagnia, ma di puntare alla stazione, nascono disagi per gli automobilisti incolonnati in via Dusmet. Ma al netto di qualche sporadica imprecazione nei confronti dei manifestanti che li invitano a unirsi a loro, arrivano soprattutto attestati di solidarietà. Chi suona il clacson, chi tira fuori il braccio dal finestrino e alza il pugno, chi ferma lo scooter e si intrattiene per qualche minuto. Scene che a Catania non si vedono spesso. "Scusate per il disagio - urla al megafono un giovane - ma c'è una parte di questa città che non riesce a guardare e rimanere indifferente".

L'appuntamento è alle 9.30 al porto. Mezz'ora dopo il serpentone si incammina. Ci sono migliaia di studenti medi e universitari che reclamano tempo e spazio per parlare della questione palestinese anche nelle aule. "A scuola non ce lo permettono molto, ma stiamo convincendo la dirigente", spiega uno dei rappresentanti d'istituto del Concetto Marchese di Mascalucia. C'è una rappresentanza degli avvocati catanesi. "La nostra toga è il simbolo del diritto contro l'abuso, contro ogni forma di prevaricazione e di violazione dei diritti umani e internazionale", sottolinea Goffredo D'Antona. Ci sono gli insegnanti: "Meglio sottolineare che siamo qui per convinzione, perdendo un giorno di stipendio e non per allungare il weekend come dice la Meloni", ci tiene a dire una prof di scuola media.

Secondo le stime della Cgil, anche nei luoghi di lavoro si è aderito allo sciopero in percentuali importanti. "Il 70 per cento a Catania tra i metalmeccanici - fa i conti la segretaria di categoria Rosy Scollo - anche in aziende come St circa il 20 per cento si è fermato".

Il corteo prosegue fino in piazza Castello Ursino. Ma non finisce lì. Nel frattempo arrivano le notizie di quanto sta accadendo alla stazione centrale: dei tafferugli con la polizia che prova a impedire l'accesso ai 500 che hanno deviato dal percorso e dell'occupazione dei binari. Alla spicciolata ma in maniera massiccia il grosso dei manifestanti si incammina verso piazza Giovanni XXIII. Intorno alle 13 sono di nuovo circa 5mila. E insieme a chi nel frattempo ha lasciato i binari, formano un nuovo corteo spontaneo che attraversa Corso Sicilia, via Etnea per concludersi nel primo pomeriggio in piazza Duomo.