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Il caso

Pallamano, l'Aretusa dopo la violenta rissa di ieri: «Ci scusiamo ma il nostro giocatore ha reagito a un colpo precedente»

La società sportiva invia la sua versione su quanto avvenuto nell'incontro di serie B con Il Giovinetto

Redazione La Sicilia

12 Ottobre 2025, 17:08

17:27

Ieri pomeriggio a Petrosino la partita del campionato di Serie B di pallamano maschile tra i trapanesi del Il Giovinetto e l’Aretusa al Palasport di Petrosino si è tramutata in rissa. Su quanto accaduto ieri e riportato dal nostro giornale, con le immagini video, riceviamo e pubblichiamo una lettera di risposta della Pallamano Aretusa.

«In merito ai fatti accaduti a Petrosino e riportati nel servizio a firma di Lorenzo Magrì - si legge nella lettera - la Pallamano Aretusa desidera esprimere la propria ferma condanna per quanto accaduto. Tuttavia, riteniamo necessario richiedere una rettifica del suddetto articolo, in quanto non rispecchia assolutamente la realtà dei fattiDall’immagine video allegata al servizio, infatti, non si evince soltanto il pugno finale attribuito al nostro tesserato, ma anche un precedente pugno pervenuto da un giocatore della formazione di casa a palla lontana, fatto che ha poi prodotto - e di questo ce ne scusiamo - la reazione del nostro atleta. Nell’articolo, invece, viene enfatizzato esclusivamente il gesto del nostro atleta, senza che venga adeguatamente riportato quanto accaduto in precedenza. Inoltre, si omette di menzionare che un altro nostro tesserato ha rivolto agli arbitri una richiesta di maggiore attenzione, a testimonianza della volontà di mantenere il controllo della situazione».

A sinistra il fallo che avrebbe provocato, come scritto dalla società Pallamano Aretusa, la violenta reazione  (a destra) che poco dopo ha dato avvio alla rissa

La società ha inviato una registrazione dell'azione (visibile in questa pagina in alto). «Si evince chiaramente dal video completo  - prosergue la lettera dell'Aretusa - che il fallo commesso dal nostro atleta è stato una reazione a un precedente attacco subito dallo stesso giocatore. In altre parole, a un primo pugno è seguito un contrattacco con un altro pugno, avvenuto però a palla lontana, come si può constatare osservando l’intero video con attenzione. Riteniamo che il giornalista non possa ergersi a giudice, accusando un giocatore senza aver raccolto tutte le informazioni necessarie e senza aver visionato l’intera dinamica degli eventi. Sarebbe stato opportuno un approfondimento più accurato per fornire un’informazione completa e corretta. In definitiva, la cronaca doveva essere valutata dall’inizio dell’azione e non limitarsi alla sola parte finale, per evitare di fornire un quadro parziale e fuorviante dei fatti».